Giustizia Per Niang, vittima del decoro e della repressione

La comunità senegalese aveva lanciato l'appello per una manifestazione cittadina e 150 tra migranti e solidali hanno accolto l'invito organizzando una assemblea nella centrale Piazza Martiri della libertà. Siamo a Pisa, città in cui pochi giorni fa è stato sgomberata la Zona Rosa Limonaia occupata , dove la Polizia ha iniziato "schedature di massa" in Piazza dei Cavalieri luogo di ritrovo di centinaia di giovani di quella che i giornali definiscono Movida.

La manifestazione in solidarietà di Niang Maguette, ucciso da una macchina nel corso di uno dei blitz della Polizia Municipale Romana , anzi come dicono gli organizzatori "morto di paura, decoro e repressione", per contrastare l'abusivismo commerciale e il degrado urbano.

Niang era un lavoratore come ce ne sono tanti, un migrante di 54 anni che manteneva la sua famiglia con i magri proventi della vendita ambulante.

I rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici ambulanti di Pisa da 5 mesi hanno chiesto un incontro al sindaco del Pd Marco Filippeschi ma non hanno ricevuto risposta alcuna e con loro l'associazione Africa Insieme.

Sono lavoratori e lavoratrici per lo piu' giovani ma non manca chi è in Italia da 15\20 anni, ripetiamo sono lavoratori migranti che vendono accendini e altre merci e alla fine della giornata hanno intascato pochi euro con i quali devono vivere, pagare affitti e aiutare le famiglie in Africa.

Una manifestazione fortemente voluta dalla comunità migrante e che noi abbiamo costruito con loro dice Sergio Bontempelli della associazione Africa insieme  perché il commercio ambulante, sia con o senza autorizzazione è un fenomeno da affrontare in ambito sociale e non da criminalizzare come degrado urbano, si tratta a tutti gli effetti di un lavoro con cui tanti e tante provvedono con dignità al sostentamento delle loro famiglie.

Progetto Rebeldia spiega come ormai la violenta repressione del commercio ambulante sia diventata una autentica ossessione per molti sindaci e il decreto Minniti Orlando legittima queste operazioni che hanno come obiettivo la criminalizzazione della miseria e della povertà, la persecuzione delle fasce piu' deboli e povere della popolazione.

Ci sono giovani richiedenti asilo che nei giorni scorsi, proprio nella Limonaia occupata, avevano dato vita ad una affollata assemblea nel corso della quale hanno spiegato il loro utilizzo da parte della Croce Rossa per tanti lavori gratuiti al posto di forza lavoro regolarmente pagata e contrattualizzata, "una bottiglia di acqua e un Panino per un turno alla apertura straordinaria delle mura storiche".

Pisa è già stata un laboratorio della repressione, anni fa la Giunta emano' una ordinanza antiborsoni che poi venne smontata dal Tar, altre ordinanze sono state delegittimate dal Tribunale amministrativo, preoccupa-come dicono gli studenti del collettivo Exploit-  la criminalizzazione della miseria e di quanti oggi subiscono una vera e propria criminalizzazione, non è casuale che sulla stampa locale si sia parlato di un racket e di interessi malavitosi dietro ai parcheggiatori abusivi : AL contrario a questi lavoratori non viene concesso diritto di parola  e di una vita dignitosa

"avremmo voluto raccontare al Sindaco chi siamo e cosa facciamo, la nostra esistenza precaria di lavoratori sfruttati ma il SIndaco non ha mai accettato un confronto mentre ogni giorno si mandano gli agenti di Polizia Municipale a effettuare rastrellamenti al mercato che si concludono con il sequestro di poche merci dalla vendita delle quali noi traiamo sostentamento " raccontano i migranti in assemblea.

Ormai -dicono i delegati e lavoratori indipendenti" non esiste piu' diritto di asilo, la tanto decantata Toscana terra di accoglienza è solo un bluff, i migranti al pari di tanti giovani sono forza lavoro da sfruttare per impieghi gratuiti  chi protesta e si organizza viene criminalizzato

Anche a Pisa la protesta contro la legge Minniti e Orlando sta muovendo i suoi passi e nelle prossime settimane si annunciano altre manifestazioni.

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