Ludoteche comunali a Pisa: da sette a 5 . Contributo Sgb alla discussione in Consiglio Comunale

A seguire la nota invitata dal Sindacato Generale di Base alla terza commissione consiliare che discuterà a breve delle ludoteche comunali

La città a misura di bambini e bambine non è mai esistita ma sicuramente c'era un tempo nel quale si riservava maggiore attenzione e disponibilità economiche alla infanzia. Non siamo nostalgici dei tempi andati, forse già allora bisogna capire meglio il ruolo del terzo settore a cui il pubblico aveva demandato, fin troppo, funzioni e compiti rinunciando cosi' alla gestione diretta di molte realtà e servizi, come si evince anche dalla chiusura dell'asilo nido di via Rosellini, chiusura avallata anche dai sindacati confederali che ne accettano la dismissione in cambio di una riorganizzazione dei carichi di lavoro.

Oggi l'Amministrazione Conti ha deciso la chiusura di buona parte delle ludoteche che a Dicembre 2019 erano ben sette e cosi' suddivise
- associazione Arcadia : ludoteca del Cep
- associazione Bambine e bambini in movimento - San Marco - Sant'Ermete 
- Consorzio Cip - Leopolda - Porta a Lucca
- Coop.Alioth - Cisanello e Calambrone.

Dopo la proproga di alcuni mesi, 5 di queste ludoteche saranno chiuse , l'Assessora Munno parla di crollo dell'utenza ma prima della dismissione sarebbe stato opportuno e doveroso un bilancio sul rapporto costi e benefici, una analisi della esperienza e eventuali  progetti di rilancio. Al contrario invece,  parte dei soldi che l'Amministrazione Comunale risparmierà dalla chiusura delle 5 ludoteche (abbiamo pensato che i quartieri non avranno piu' un servizio destinato alla infanzia?)  saranno investiti nel dopo scuola presso le Elementari Oberdan e Lorenzini. Ma tuttavia, anche in questo caso, non esiste alcuna valutazione per conoscere le richieste della cittadinanza, per capire se l'ubicazione dei dopo scuola sia quella giusta (a seconda dei quartieri dai quali la richiesta di doposcuola provenga) o se semplicemente ci siamo adattati in base alla disponibilità dei Direttori didattici prevedendo nuovi servizi scuolabus senza prima averne verificato la fattibilità.

Sicuramente già nell'estate 2013 dovevamo aprire un confronto reale sulle ludoteche, sulla loro funzione, sul collegamento (per lo piu' assente) con le scuole dell'infanzia e le elementari per restituire un ruolo educativo alle attività ludiche oltre a ricadute sociali positive.

Senza far nostre le osservazioni dell'Arci ragazzi che allora non partecipo' al bando in polemica con l'Amministrazione Filippeschi, qualche riflessione sorge spontanea e ricordiamo che un primo bando venne ritirato dalla Dirigente comunale dei servizi educativi con alcune motivazioni  quali : “eccesso di potere per illogicità e contraddittorietà interna al bando”,  in presenza di una commistione tra più istituti (appalto di servizi, concessione di servizi, concessione di contributi)”

Il bando fu ritirato ma poi, come scrisse sempre Arci Ragazzi, ripresentato negli stessi contenuti e senza clausole sociali a salvaguardia dei posti di lavoro nelle ludoteche comunali . Ora che siano cooperative o assaciazioni a gestire le strutture, la salvaguardia dei posti di lavoro tra un bando e l'altro dovrebbe essere sempre presente perchè siamo arrivati all'attuale paradosso con progetti sociali chiusi e non rinnovati scaricando sul terzo settore l'onere di ricollocare la forza lavoro impiegata. L'Ente pubblico dovrebbe invece sempre prevedere clausole sociali a tutela della forza lavoro, cosi' non facendo nel corso del tempo sono stati cancellati posti con un impatto negativo sulle retribuzioni e contribuzioni di tanti lavoratori e lavoratrici e sia ben chiaro che stiamo pensando soprattutto alla Società della salute.

Ricordiamo che tra gli elementi di conflitto e dissenso allora c'era anche il progetto educativo delle ludoteche, veniva criticata la richiesta dell'Amministrazione Comunale di prevedere una sorta di continuità tra attività scolastiche e progettualità socio educative nelle ludoteche, motivo di critica da parte dell'Arci ragazzi se la memoria non ci inganna. Di fatto allora perdemmo di vista alcuni aspetti salienti quali la salvaguardia dei posti di lavoro e la carenza di collegamento tra le attività scolastiche propriamente dette e quelle delle ludoteche, venne meno (e non ne facciamo una colpa a chicchessia) un progetto educativo ma anche di grande impatto sociale.Qui non si tratta di ricordare il conflitto tra cooperative ed associazioni che allora fu evidente anche con continue pressioni sull'allora Amministrazione.

Si parlava di due concezioni antitetiche, da una parte la ludoteca concepita come continuità dell'attività scolastica, dall'altra la necessità pedagogica del gioco libero e di creare spazi dove i bambini e le bambine potessero esprimersi liberamente senza ricalcare i modelli scolastici

Conoscere la storia del recente passato è quindi utile per capire quale ruolo dovrebbero avere oggi le ludoteche e capire la ragione per la quale 5 su sette delle stesse vengono chiuse senza fornire dati e motivazioni scritte (le sole informazioni raccolte sono quelle ascoltate dalla Assessora in commissione consiliare).

Ogni amministrazione ha un suo progetto sociale ed educativo, da parte nostra vorremmo focalizzare l'attenzione su alcuni punti
  • salvaguardia dei posti di lavoro con bandi che prevedano sempre clausole sociali ben definite e non raggirabili da chi si aggiudica gli appalti
  • ripensare ruoli e funzioni educativi e sociali degli spazi  comunali o dati in concessione
  • costruire con il terzo settore e le associazioni un progetto condiviso e non calato dell'alto.
Se riuscissimo a raggiungere questi obiettivi avremmo già ottenuto un primo risultato

SIndacato Generale di Base

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