Tra appalti e subappalti

Appalti al ribasso ed estensione senza limiti del subappalto


Non piu' limiti al subappalto dei lavori pubblici  e a decretarrlo è una lettera (di messa in mora?) scritta da Bruxelles all'Italia a seguito di una sentenza della  Corte di giustizia Ue che invoca la revisione del codice degli appalti, quel codice, approvato tre anni fa, che in mezzo a tante contraddizioni prevedeva alcuni limiti nell' assegnare ad altre ditte (subappaltatori) parte delle attività .
Strano a dirsi ma questa procedura di infrazione nei confronti nel nostro Paese, se confermata,  ricorda che sempre l'Ue ha sancito la supremazia dell'autonomia di impresa rispetto alle clausole sociali a tutela della forza lavoro negli appalti.  La legge per l'Unità europea è sempre piu' schierata a favore dei padroni  per piegare le legislazioni nazionali a logiche contrarie agli interessi dei lavoratori. E quelle legislazioni erano frutto di lotte decennali, di migliaia di scioperi e vertenze, spesso di manifestazioni con centinaia di denunciati, arrestati, costi personali elevatissimi.



Oggi gli appalti riguardano, solo in Italia,  migliaia di lavoratori e lavoratrici, per lo piu' i contratti applicati sono part time, ad ogni rinnovo il rischio di perdere occupazioni, ore, salario e contributi previdenziali si fa sempre piu' reale, le liberalizzazioni in alcuni settori, per esempio il trasporto aereo con il carico\scarico dei vettori e pulizia dei bagagli, sono stati devastanti. L'idea di limitare  il subappalto al 30%  dell’importo complessivo del contratto è stato stabilito nel 2016 dal Codice  degli appalti (Dlgs 50/2016, articolo 105) ma nel corso del tempo i legislatori sono già intervenuti per innalzare questa soglia, parliamo del 40% introdotto  fino alla fine del 2020 dal decreto Sblocca cantieri (Dl 32/2019), una delle ultime leggi approvate dal Governo Conte 1.


Le direttive europee  ritengono invece sbagliato porre limiti al subappalto e noi sappiamo che questi processi hanno solo favorito l'abbassamento delle clausole sociali , lo spezzatino della produzione, la impossibilità , davanti a piu' datori di lavoro, di costruire meccanismi a tutela della forza lavoro, meccanismi validi erga omnes. Il precedente governo italiano sapeva di dovere trovare un compromesso con Bruxelles (uno dei tanti all'ombra della retorica antieuropea della Lega), e per questo aveva innalzato il limite del subappalto, per accattivarsi simpatie della Ue su una materia  per altro nota e pericolosa, consapevoli che a rimetterci sarebbero stati solo i lavoratori. Non si tratta di favorire le piccole e medie aziende nelle gare pubbliche attraverso il subappalto, siamo invece davanti a una logica miserrima che antepone gli interessi dell'impresa a quelli della forza lavoro. In presenza di subappalti far valere delle clausole sociali sarà piu' difficile, ci saranno molteplici trattamenti economici e contratti di riferimento, la strada della salvaguardia della forza lavoro sarà sempre piu' intricata.



Nel nostro paese sono innumerevoli i cambi di appalto all'ombra del pubblico, cambi spesso a ribasso decretando la perdita di servizi al cittadino e di posti di lavoro, si risparmia perfino sulle pulizie degli ospedali facendo credere che la spesa vada razionalizzata quando invece sono in gioco la nostra salute, la sicurezza negli ospedali e tanti posti di lavoro.  Quando si parla di salute e sicurezza dei cittadini e dei lavoratori non puo' essere la logica del risparmio di spesa quella dominante.



La questione degli appalti, e dei subappalti, resta per noi dirimente per affermare dei percorsi conflittuali all'ombra delle liberalizzazioni che hanno alimentato politiche e culture improntate a logiche perdenti come la riduzione dei salari e delle tutele collettive per ridurre al minimo, aggirare se non addirittura cancellare tutte quelle clausole sociali  oggi esistenti, pur sapendo che  certi contratti nazionali non prevedono alcuna clausola di salvaguardia nei cambi di appalto perchè nel corso degli anni i sindacati poco o nulla hanno fatto per inserirle.


E non stiamo parlando di poche unità  ma centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici, di posti di lavoro, di condizioni di vita già oggi precarie e destinate a peggiorare sensibilmente, parliamo di clausole sociali a tutela dell'occupazione che dovrebbero essere rafforzate e non sminuite. 


Oggi è possibile nei cambi di appalto aggirare le clausole sociali anche in virtu' delle direttive europee, domani, con l'allargamento dei subappalti, la lotta del capitale contro i lavoratori sarà ancora piu' dura come far valere il rispetto dell'occupazione, dei salari, della stessa dignità umana e lavorativa.

Commenti

  1. Si è evidente la comunità Europea e la produzione normativa conosce solo la direzione della.tutela Delle aziende e degli istituti finanziari.Circostanza nota. Nel nostro paese però dobbiamo tenere conto dell'art 41 della Costituzione e della normativa sulla prevenzione infortuni, che è di diritto penale. E quest' ultima prevale su qualsiasi altra normativa
    Bisognerebbe leggere la sentenza e verificare puntualmente cosa faranno i nostri rappresentanti se ricorderanno gli strumenti da utilizzare. È evidente che una deregulation su questo tema porterebbe maggiori caduti sul.lavoro, il ricatto occupazionale diventerebbe regola e la mafia trionferebbe su qualsiasi tavolo

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