Sei un Comune incapiente? Aiuti non per tutti

Dal ministero dell'Interno  sono arrivati 4,3 miliardi ai Comuni ma si sa che questi soldi finiranno ben presto lasciandosi dietro una lunga scia di delusi e malcontenti. I Comuni cantano vittoria ma sanno che i nuovi poveri, quelli ad esempio che non potendo uscire sono senza quei pochi euro derivanti dai lavori occasionali e al nero, crescono giorno dopo giorno.

Il decreto recepisce l'accordo del dicembre 2019 in Conferenza Stato-Città, il ministero dell'Interno anticipa l'acconto del 66% ad Aprile, praticamente meno di due mesi prima della sua scadenza naturale.

L'assegnazione  di questi fondi non è direttamente connessa alla emegenza anche se l'anticipo della destinazione agli Enti locali è dettata dalla attuale situazione. E le cifre stanziate un anno fa erano già giudicate dagli stessi Comuni insufficienti, immaginiamoci allora oggi soprattutto se pensiamo ai circa 500 Enti incapienti che non avranno un euro perchè indebitati e con i conti in disordine.

Oltre ai fondi appena menzionati ci sono altre misure quali l'alleggerimento delle rate dei mutui Cassa depositi e prestiti; la possibilità di usare  da subito l'avanzo di amministrazione, anche in caso di disavanzo e altre misure.

La questione dirimente è comunque ben altra: nella emergenza sociale ed economica gli aiuti sono destinati al funzionamento degli Enti locali nel rispetto dei tetti di spesa e delle regole di austerità, una piccola parte va sotto forma di aiuti concreti alle famiglie (con la esclusione di chi percepisce RdC e Ammortizzatori sociali) con fondi per altro insufficienti e criteri che lasciano fuori parte dei bisognosi. Saranno sufficienti queste misure per la emergenza sociale? Siamo certi che non lo siano come del resto gli ammortizzatori sociali che alla fine sono empre gli stessi, quelli depotenziati e ridotti dal Governo Renzi

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