La guerra Usa contro la Ue che asseconda a sua volta i voleri di Trump



Un nuovo, l'ennesimo documento strategico uscito in questi giorni
2025-National-Security-Strategy.pdf



Il solito leit motive della sicurezza e prosperità Usa sotto minaccia con tutte le azioni indispensabile per preservare la sopravvivenza del paese.
Le minacce? Ovviamente si capovolge la realtà dimenticando che la ricchezza Usa è data dalla miseria interna che colpisce milioni di persone e dal carattere imperialista con il quale si relaziona verso i paesi nel mondo.
Innanzitutto, vogliamo la sopravvivenza e la sicurezza degli Stati Uniti
Più o meno questi i contenuti, un documento ideologico con la priorità di salvaguardare economia e stile di vita made in Usa amplificando la minaccia di attacchi militari, traffico di droga ed esseri umani

E si arriva a minacciare di invasione il Venezuela che a dir poco è assolutamente marginale nei traffici di stupefacenti che provengono invece da paesi amici degli Usa.
E poi il carattere estensivo della nozione di sicurezza Usa. Proviamo a tradurre un passaggio del documento sopra menzionato

Vogliamo il pieno controllo sui nostri confini, sul nostro sistema di immigrazione e sulle reti di trasporto attraverso le quali le persone entrano nel nostro Paese, legalmente e illegalmente. Vogliamo un mondo in cui la migrazione non sia semplicemente "ordinata", ma in cui i Paesi sovrani collaborino per fermare, piuttosto che facilitare, flussi di popolazione destabilizzanti, e abbiano il pieno controllo su chi ammettono e chi no.
Vogliamo un'infrastruttura nazionale resiliente in grado di resistere ai disastri naturali, resistere e contrastare le minacce straniere e prevenire o mitigare qualsiasi evento che possa danneggiare il popolo americano o perturbare l'economia americana. Nessun avversario o pericolo dovrebbe essere in grado di mettere a rischio l'America.
Vogliamo reclutare, addestrare, equipaggiare e schierare l'esercito più potente, letale e tecnologicamente avanzato al mondo per proteggere i nostri interessi, scoraggiare le guerre e, se necessario, vincerle rapidamente e con decisione, con il minor numero possibile di perdite per le nostre forze. E vogliamo un esercito in cui ogni singolo membro sia orgoglioso del proprio Paese e fiducioso nella propria missione. Vogliamo il deterrente nucleare più robusto, credibile e moderno al mondo, oltre a difese missilistiche di nuova generazione, tra cui un Golden Dome per la patria americana, per proteggere il popolo americano, i beni americani all'estero e gli alleati americani.
Vogliamo l'economia più forte, più dinamica, più innovativa e più avanzata del mondo. L'economia statunitense è il fondamento dello stile di vita americano, che
promette e garantisce una prosperità diffusa e su larga scala, crea mobilità verso l'alto e premia il duro lavoro. La nostra economia è anche il fondamento della nostra posizione globale e il fondamento necessario del nostro esercito.
Vogliamo la base industriale più solida del mondo. La potenza nazionale americana dipende da un settore industriale forte, in grado di soddisfare le esigenze produttive sia in tempo di pace che in tempo di guerra. Ciò richiede non solo una capacità produttiva industriale per la difesa diretta, ma anche una capacità produttiva legata alla difesa. Coltivare la forza industriale degli americani deve diventare la massima priorità della politica economica nazionale.
Vogliamo il settore energetico più solido, produttivo e innovativo del mondo, in grado non solo di alimentare la crescita economica americana, ma anche di essere una delle principali industrie di esportazione americane a pieno titolo.
Vogliamo rimanere il Paese più avanzato e innovativo al mondo dal punto di vista scientifico e tecnologico e consolidare questi punti di forza. E vogliamo proteggere la nostra proprietà intellettuale dai furti stranieri. Lo spirito pionieristico americano è un pilastro fondamentale del nostro continuo predominio economico e della nostra superiorità militare; deve essere preservato.
Vogliamo preservare l'impareggiabile "soft power" degli Stati Uniti, attraverso il quale esercitiamo un'influenza positiva in tutto il mondo a favore dei nostri interessi. Nel fare ciò, non ci pentiremo del passato e del presente del nostro Paese, ma
saremo rispettosi delle diverse religioni, culture e sistemi di governo degli altri Paesi.
Un "soft power" che serva il vero interesse nazionale americano è efficace solo se
crediamo nella grandezza e nella dignità intrinseche del nostro Paese. Infine, vogliamo il ripristino e il rinvigorimento della salute spirituale e culturale americana, senza la quale la sicurezza a lungo termine è impossibile. Vogliamo un'America
che custodisca le sue glorie passate e i suoi eroi, e che guardi con ansia a una
nuova età dell'oro. Vogliamo un popolo orgoglioso, felice e ottimista che lascerà il proprio paese alla prossima generazione migliore di come lo ha trovato. Vogliamo una cittadinanza con un lavoro retribuito, senza nessuno che se ne stia in disparte, che tragga soddisfazione dal sapere che il proprio lavoro è essenziale per la prosperità della nostra nazione e per il benessere di individui e famiglie. Questo non può essere realizzato senza un numero crescente di famiglie forti e tradizionali che crescano bambini sani

Fin qui tutto chiaro? E' un programma di guerra al mondo condito con innumerevoli luoghi comuni tra i quali il sogno americano di un paese prospero, tecnologico, efficiente, aperto a tutte le culture, desideroso di trasmettere valori e un mondo migliore alle future generazioni. L'esatto contrario di quello che oggi sono gli Usa, un paese chiuso a difendere i propri privilegi, rancoroso, diviso tra le due coste ad est ed ovest da una parte e la profonda nazione dall'altra, disposto a pattugliare con le armi i confini per ricacciare gli stranieri, una nazione con reti infrastrutturali ormai in evidente crisi specie quelle che non permettono i soliti affari.
Un documento ideologico che non riesce ad analizzare le sorti del mondo, le responsabilità storiche degli Usa, la crisi dell'economia e le conseguenze sociali, le ragioni dei fenomeni immigratori. E il paese che vorrebbe guardare al futuro in realtà vede il presente con gli occhi del passato, con la dottrina Kissinger o se preferiamo con i classici argomenti di un paese imperialista che si sente autorizzato ad intervenire ovunque manu militari.
Ma la parte più importante del documento è forse quella dedicata alla Ue, se guardiamo agli ultimi anni è proprio il vecchio continente nel mirino Usa, sullo stesso stanno scaricando oneri economici e militari, scelte strategiche destinate a provocare crisi continue.
E spuntano i soliti luoghi comuni di una Europa che avrebbe affidato agli Usa le spese militari che alla fine sono divenute insostenibili e si ripercuotono negativamente sul tenore di vita della popolazione statunitense. Non si dice che negli ultimi anni la Ue spende per la Ucraina assai più di quanto spendano gli Usa, non si spiega che la sovra esposizione militare statunitense è proprio la causa del suo dominio nel mondo. E il linguaggio crudo, aspro o quasi brutale di Trump va diritto al cuore del problema colpevolizzando la Ue della crisi in cui si trovano gli Usa.
Chi ha scelto di dislocare in mezza Europa decine di basi militari all'indomani della seconda guerra mondiale? Ovviamente gli Usa in funzione anti comunista, hanno dato vita alla Alleanza Atlantica assai prima del patto di Varsavia attorno alla allora URSS.
Fino agli anni novanta del secolo scorso la strategia comune Usa e Ue era quella dell'Occidente libero, democratico e prospero da contrapporre al barbaro e antidemocratico comunismo, poi finita quell'era sono iniziate le guerre nel mondo, 30 anni di bellicismo con milioni di morti. E per essere chiari la prima guerra La Nato l'ha portata direttamente nel vecchio continente per ampliare i confini dell'Alleanza e l'area di egemonia Usa. Forse ci siamo dimenticati della guerra nei Balcani?
E le guerre nel mondo nei 10 anni successivi fino a quando, attorno al 2011 gli Usa non hanno raggiunto l'autosufficienza energetica? Non siamo noi a dirlo ma qualche analista lontano anni luce dalle nostre posizioni come gli animatori del sito Analisi Difesa

Gli Usa hanno portato la guerra in Europa ad esempio tra il 2013 e il 2014  quando l'Ucraina è divenuto il terreno di scontro tra due aree di influenza, la loro e quella della Russia, il colpo di stato di Maidan dovrebbe essere ricordato come quanto è avvenuto nelle regioni  russofone del Donbass.


Altro che paese minacciato, sono proprio gli Usa a muovere le guerre, a controllare interi paesi, a muovere le pedine anche destabilizzando interi paesi, imponendo di acquistare il proprio gas e petrolio a costi superiori di 5 o 6 volte di quanto il vecchio continente pagava il gas Russo


E per quanto ne dicano gli stupidi cantori del sogno americano, non ci sono differenze sostanziali tra democratici e repubblicani, cambiano i poteri economici di riferimento ma in fondo le strategie estere e militari sono più simili di quanto crediamo, basterebbe guardare alla gestione della guerra in Ucraina o alla distruzione del gasdotto Nord Stream che il  giornalista investigativo Seymour Hersh ha attribuito alla collaborazione tra Usa e Gran Bretagna in funzione anti europea per accrescere la dipendenza del vecchio continente dagli Usa.


E allora non sarà il caso di riscrivere la storia confutando pezzo per pezzo la narrazione Trumpiana?


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