Produttività e premi aziendali

Per il Sole 24 Ore sono circa l’82% del totale gli accordi aziendali, molti dei quali con misure di welfare aziendale Cinque milioni di dipendenti, quasi 16.500 accordi aziendali, i contratti di secondo settore sono sempre più diffusi e nelle “fabbriche” prendono corpo gli accordi tra sindacato, rsu e padroni per la detassazione dei premi di produttività che la Legge di Bilancio ha di nuovo introdotto. Fino a 2mila euro le somme “incentivate” con la cedolare secca al 10% (2.500 euro, in caso di accordi paritetici nell’organizzazione del lavoro) e per redditi fino a 50mila euro lordi annui. La contrattazione di secondo livello è lo strumento con il quale far passare deroghe ai contratti nazionali e ottenere turnazioni favorevoli ai padroni con una organizzazione del lavoro che determina aumenti della produttività, dello sfruttamento. In questi giorni sono usciti i primi dati dell'Osservatorio che vengono anticipati, guarda caso, dal giornale dei padroni e non dal sindacato. Gli accordi riguardano soprattutto il centro Nord, in particolare le aree industriali, contratti aziendali che riguardano circa 3,8 milioni di lavoratori beneficiari di premi incentivati Nel 2014, stando all' Inps, i contratti aziendali erano circa 10mila le imprese che ricorrevano agli sgravi di produttività previsti nei contratti aziendali, nel 2015 c'è stato un blocco per mancanza di fondi per poi tornare nel gennaio 2016 accettando anche i contratti dell'anno precedente. I contratti di secondo livello crescono a dismisura per alcune ragioni: permettono di superare alcune rigidità del contratto nazionale lasciando carta bianca ai padroni in materia di orari, assunzioni precarie, straordinari, ferie, riposi,ritmi . Per incentivare gli accordi di secondo livello si sono alzati i tetti delle somme incentivate e la stessa platea dei beneficiari (quadri, dirigenti) Ma questi accordi hanno permesso anche di favorire la costruzione della sanità e della previdenza integrative, stenta a decollare la distribuzione delle imprese che si limita a circa 400 aziende Proviamo quindi a tirare le somme - si favoriscono gli accordi di secondo livello a discapito dei contratti nazionali - vengono riconosciuti sgravi fiscali ai datori di lavoro - si accresce la produttività dei dipendenti con una contrattazione al ribasso che uccide la contrattazione vera e propria - si introducono modelli organizzativi sfavorevoli per i lavoratori con minori diritti e maggiore sfruttamento - si pagano i lavoratori con sempre meno soldi e piu' benefit Chi potrà allora esultare in questo trionfo della produttività? senza dubbio non i lavoratori e le lavoratrici

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