Sull'assemblea nazionale del 23 Settembre e sullo sciopero generale


L'assemblea del 23 Settembre a Milano è caricata di aspettative eccessive.
Diciamocelo chiaramente:da sempre le assemblee sono una ottima occasione per discutere e avviare percorsi comuni all'insegna della collaborazione ma talvolta possono essere ben poco democratiche perchè prevale la linea di chi conquista il maggior numero degli interventi a prescindere dalla sua effettiva rappresentatività.
E' accaduto nel movimento studentesco e in quello operaio, niente di nuovo all'orizzonte.

Per mesi , gran parte del sindacalismo di base non ha pensato che fosse dirimente la convocazione dello sciopero generale, ci sono state scelte differenti e un cartello (cub, si cobas, slai cobas, sgb) che ha trovato la sintesi individuando non solo la data del 27 Ottobre ma anche alcune parole d'ordine condivise che vanno dalla difesa del diritto di sciopero alla tutela dei salari, dall'abbassamento dell'età pensionabile all'opposizione alle regole sulla rappresentanza sancite dall'accordo del 10 Gennaio.

A partire da settembre si sono succeduti appelli di vario genere, tutti miranti a trovare una data unitaria con Usb che di sciopero non ha mai parlato fino a pochi giorni fa.

Comprendiamo la prospettiva di dare maggiore forza e incisività allo sciopero evitando la proliferazione delle date ma allo stesso tempo pensiamo sbagliato focalizzare tutta l'attenzione su questo aspetto tralasciando contenuti, piattaforme e modalità di lotta.

Siamo certi che una data di sciopero sulla quale convergere tutti\e sia esigenza diffusa tra i lavoratori e le lavoratrici (e non solo del sindacato di base) ma indire lo sciopero in una data dividendosi sugli appuntamenti, sulle piattaforme, sui percorsi non sarà certo di aiuto e andrà a vanificare la richiesta di unità. E questa posizione è già stata avanzata da alcuni sindacati, unità di facciata che produrrebbe solo danni.

Siamo altresi' convinti che tutti debbano parlare con assoluta chiarezza, da parte nostra precisiamo la posizione emersa dal confronto tra delegati\e di base di Pisa e provincia

Commenti