Ancora sui meccanici tedeschi. Un accordo che fa solo la fortuna della produtività

Il Baden-Württemberg è il primo Land in cui è stato sottoscritto il contratto dei meccanici, a seguire arriveranno gli altri Lander, le regioni in cui viene divisa la Germania dove i contratti nazionali come li conosciamo in Italia non esistono e il sistema di negoziazione è legato alla contrattazione di secondo livello o a nei singoli Lander. 
Certe differenze contano perchè l'obiettivo dell'Ue è andare verso il depotenziamento del contratto nazionale per favorire gli accordi di secondo livello e affrontare con il sostegno sindacale la sfida imposta dai processi di digitalizzazione.
Non è vero che questa intesa segna una rottura con la moderazione salariale degli ultimi dieci anni, ci sono sicuramente segnali incoraggianti che vanno nella direzione di recuperare parte del potere di acquisto perduto ma nessuna rottura con il passato, insomma il sindacato Ig Metal è lo stesso che favoriva le intese nazionali sui mini jobs e scendeva a patti con il Governo cedendo su importanti punti.Con l'arrivo di Industria 4.0, il ruolo del sindacato sarà quello di cogestire i processi di innovazione tecnologia sapendo che i tagli occupazionali saranno poderosi. Per questo si passa dagli accordi difensivi e dal contenimento delle dinamiche contrattuali ad una fase apparentemente offensiva, il sindacato incassa solo una minima parte di cio' che ha dato ai Governi negli ultimi anni, un aumento forte della produttività e della flessibilità, pochi scioperi e una pace sociale nelle aziende principali, fattori che hanno sicuramente favorito il capitale tedesco rafforzandolo . Dopo anni di incrementi dei ritmi e della produttività si è scoperto che la classe operaia tedesca è particolarmente usurata, i salari reali sono cresciuti ben poco al contrario dei profitti capitalisti, lo stato sociale non riesce a sopperire alle richieste della popolazione.
Se confrontiamo le richieste sindacali e i risultati ottenuti si capisce meglio, gli aumenti sono meno della metà di quello che era stato richiesto, il secondo livello di contrattazione poi non prevede recuperi salariali, anzi le aziende in difficoltà eviteranno anche di sborsare il bonus. La riconciliazione tra lavoro e vita privata avviene solo per compensare i minori servizi del welfare e con perdita salariale, viene meno un principio cardine del sindacato, quello di rivendicare la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario contrattazione collettiva. La “libertà d’orario”  in Italia è un cavallo di battaglia della Cisl, per anni, anche in ambito sindacale, hanno perorato la causa del cambio generazionale con il pensionamento anticipato degli operai piu' anziani e usurati sostituendoli con i figli, magari perdendo parte della pensione e del tfr. E per chiudere non dimentichiamo che Industria 4.0 ha bisogno di tanta flessibilità e di deroghe al contratto nazionale, la sfida per il sindacato non è quella di piegare la innovazione alle esigenze degli operai ma di accettare che sia funzionale soprattutto ai profitti di impresa. Sta qui la contraddizione principale con la quale fare i conti

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