La compravendita delle industrie di armi:il caso di Next Spa

Pochi conoscono una piccola azienda romana, la Next Spa,  un piccolo fatturato, circa 15 milioni la produzione nel 2017, ma un ruolo importante nel campo dell'industria di armi altamente specializzata e tecnologica .

Un ramo di quest’azienda doveva essere acquistata da un gruppo francese ma l'operazione venne bloccata dal Governo Gentiloni adducendo la motivazione che andavano tutelati interessi fondamentali per la difesa e gli interessi di sicurazza nazionali.

La Next non fu venduta ai francesi ma dopo un anno è arrivata la vendita a una azienda con investitori italiani . Resta l'azienda in mano italiana con i suoi oltre 200 dipendenti dislocati per lo piu' a Roma ma, in misura minore, anche in altre città italiane.

  Dietro la vendita si cela la prospettiva di un nuovo e grande polo italiano da oltre 50 milioni di euro a raggruppare piu' aziende specializzate nella difesa e nella «cyber security». Nasce cosi' la  Defence Tech Holding che ha a sua volta acquisito altre due aziende del settore difesa e cyber security, Foramil Srl e Donexit Srl.

Sulle pagine de Il sole 24 ore dell'11 Ottobre si legge una ampia ricostruzione delle quote societarie ma è evidente che all'ombra del Governo stanno muovendosi le aziende militari con l'obiettivo di rafforzare, attraverso fusioni, acquisizioni e società il sistema di aziende militari attive soprattutto nel settore delle telecomunicazioni, nella robotica, nell'informatica piu' avanzata, in ambito missilistico, navale, avionico e terrestre.

Non parliamo solo di radar ma di nuovi sistemi di arma sofisiticati, di tecnologia militare e ad uso civile. Come negli Usa con il governo Trump, affari in vista per le aziende militari all'ombra di un governo nazionalista.

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