In arrivo stangate da Bruxelles


Deviazioni dal percorso di aggiustamento, è quanto in estrema sintesi scrive al Governo Italiano a metà Gennaio un perfetto sconosciuto, Valdis Dombrovskis, sconosciuto a noi comuni mortali ma ben noto ai Governi visto che è il commissario Ue per la stabilità finanziaria.

Queste annotazioni non erano ignote visto che già erano state evidenziate nel Novembre 2016

Il rapporto debito-Pil dell’Italia, nel 2017 secondo Bruxelles passerà dal 133% nel 2016 al 133,1% nel 2017, per questo chiedono una manovra economica correttiva che comporta teoricamente l'aumento del Pil dello 0,2% e la riduzione del debito

Bruxelles manda un avvertimento al Governo Italiano, basta furbate e manovre ad effetto per guadagnare il consenso dell'opinione pubblica (ricordare le promesse di Renzi prima del 4 Dicembre), ora dovete rispettare i parametri decisi dalla Troika.

Il Governo Gentiloni non ha alcuna intenzione di scontrarsi con Bruxelles, sa bene che i suoi sostenitori (per esempio Prodi) rispondono direttamente alla Troika e prova a chiedere qualche sconto adducendo la motivazione delle spese sostenute straordinariamente per il terremoto (ad oggi sono migliaia , la stragrande maggioranza, i terremotati ospitati da alloggi di fortuna e alberghi\camping mentre in alto mare è ancora un piano serio di ricostruzione e di messa in sicurezza del territorio) e per accogliere i migranti.

Ma in ogni caso una manovra economica correttiva ci sarà e a dirlo sono gli stessi ambienti governativi

Il Governo non sta pensando ad oggi di aumentare le aliquote Iva ma allo stesso tempo non ha alcuna idea seria di come combattere l'evasione fiscale, anzi nel corso degli anni la lotta alla speculazione è stata attenuata, mancano sovente strumenti e uomini per ottenere risultati apprezzabili, manca soprattutto la volontà politica di perseguire obiettivi del genere

E cosi' per trovare i soldi pensano alla ennesima politica dei tagli ai servizi, una nuova spending review e qualche limatura degli sconti fiscali (a chi?).

Tagli quindi che dovremmo ritrovare nel Def di aprile, di sicuro già sappiamo che il grosso dei soldi necessari arriverà dai tagli alla spesa pubblica e da gare di appalto al ribasso. Ci penserà la Consip a costruire queste gare e c'è da credere che anche il rispetto delle clausole sociali (quelle a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici degli appalti )sia in serio pericolo, ovviamente nel nome dell'aggiustamento dei conti e della virtuosità dei bilanci.

In questo quadro anche gli aumenti contrattuali promessi diventano difficili da garantire, già non esiste copertura finanziaria per i 3 milioni di pubblici dipendenti, immaginiamoci poi cosa potrà accadere con questa manovra finanziaria straordinaria.


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