Morto sul lavoro a Prato

a seguire il comunicato della CUB

Saranno rari gli infortuni mortali nelle orditure, come leggiamo sulla stampa, ma intanto una giovane donna è deceduta sul lavoro.  Una giovane madre di soli 22 anni, Luana D'Orazio, è stata  risucchiata da uno degli orditoi dell'orditura in una fabbrica tessile a Prato, non conosciamo la dinamica dell'infortunio ma questa tragedia andava evitata, anzi sarebbe stata evitabile se il dispositivo di protezione della macchina fosse entrato in funzione, notizia  denunciata sulla stampa locale (http://www.notiziediprato.it/news/tragedia-in-una-orditura-muore-giovane-operaia-di-22-anni-schiacciata-nel-macchinario). Perchè quel dispositivo non avrebbe funzionato decretando la morte di una giovanissima lavoratrice?

I moderni macchinari sono dotati per legge di dispositivi di sicurezza, un tempo questi dispositivi erano rimossi per accrescere la produttività ed eliminare i tempi morti ma oggi cio' non sarebbe possibile almeno in teoria.

Ci auguriamo sia fatta piena luce sui fatti, amara consolazione che suona come il solito commento retorico dopo un grave infortunio sul lavoro, chiediamo che sia resa giustizia alla lavoratrice e alla sua famiglia. Questa tragedia conferma che nel nostro paese abbiamo bisogno di maggiori controlli, di potenziare le strutture adibite alla salvaguardia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro senza cadere nella logica, sempre piu' diffusa, di allentare i controlli sulle imprese, sulle condizioni di lavoro al loro interno.

Quando lo sviluppo tecnologico dei macchinari e dei sistemi di sicurezza diventa funzionale ai dettami dell'impresa, quando la sicurezza viene considerata un costo aggiuntivo, infortuni e malattie sul lavoro  non possono che aumentare. E il nostro paese, ricordiamolo, è tra le nazioni con il piu' elevato numero di infortuni e di morti sul lavoro. Una situazione inaccettabile!

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