Non fatta la legge sulle pensioni arriverà l'inganno?

La auspicata, dai sindacati, legge sulle pensioni per il superamento della Fornero, non si farà perchè contraria ai dettami Ue e ai desiderata di Confindustria. In queste ore Cisl e Uil sembrerebbero già dissociarsi dagli scioperi spontanei (veramente pochi e con scarsa partecipazione) convocati sulle pensioni, segnale della reiterata volontà di non ostacolare il manovratore Governativo. Ma se Draghi rifiuta una legge sulle pensioni che in ogni caso non avrebbe sancito un ritorno al passato pre Fornero (dagli anni di contributi al sistema di calcolo ossia le questioni dirimenti per decidere non solo l'età di uscita dal lavoro ma l'ammontare dell'assegno previdenziale) al contempo lascia aperta la porta a qualche possibile intesa durante il dibattito in Parlamento sulla manovra di Bilancio. Da una parte i sindacati complici fanno finta di opporsi indignandosi davanti al Governo, dall'altra operano per trovare una soluzione concordata che salvi almeno la credibilità di Cgil Cisl Uil senza delegittimarli agli occhi dei lavoratori e delle lavoratrici. Chiamatela come volete ma a noi sembra una sorta di concertazione 4.0, magari in contesti storici e con rapporti di forza differenti dal passato. Una proposta arriva intanto dal Presidente Inps che propone di erogare la pensione maturata con il sistema contributivo a 64 anni rinviando la parte maturata con il vecchio sistema retributivo di qualche anno, al momento in cui scatteranno i requisiti di vecchiaia. Tale proposta, bizzarra a pensarci, guarda essenzialmente a ridurre le spese dell'Inps inserendo quanto resta del vecchio sistema retributivo (quando le pensioni erano legate ai salari percepiti risultavano decisamente piu' alte tanto per ricordarlo agli smemorati sindacalisti) nel girone infernale. Il lavoratore se vuole andare in pensione a un'età giusta (64 anni) riscuoterà solo l'assegno relativo agli anni in cui la previdenza si calcola in base ai contributi versati, insomma se proprio vuole lasciare il lavoro (o qualche azienda lo costringe a farlo sostituendolo con i soliti contratti precari)lo farà a suo rischio e pericolo. Gli scenari possibili sono innumerevoli, ad esempio innalzando l'asticella dell'età anagrafica per uscire con tot contributi dal mondo del lavoro fino al calcolo dell'intera vita lavorativa con il sistema contributivo che alla fine determina perdita del potere di acquisto e assegni piu' leggeri. Le vie di uscita per Draghi e Landini sono innumerevoli ma tutte, rigorosamente, a perdere per la forza lavoro che in un modo o nell'altro ci va a rimettere o con assegni previdenziali piu' bassi oppure aumentando l'età lavorativa fino quasi ai livelli previsti dalla Fornero. L'Opzione Donna è l'esempio calzante di questi compromessi a perdere. Rinunciando al calcolo retributivo di una parte dei contributi il lavoratore va a perdere tra il 10 e il 20% giusto a ricordare che sul sistema di calcolo delle pensioni non viene spesa una parola nonostante rappresenti il vero problema per le generazioni future. E il ricatto del contributivo, ossia la rinuncia al calcolo di pochi anni con il vecchio sistema legato alle retribuzioni, potrebbe diventare ancora piu' forte per accedere nel 2022 ad un anticipo dell'età pensionabile (requisito retroattivo) magari attraverso il riscatto della laurea per chi non l'abbia fatto in anni lontani e a costi decisamente piu' bassi. E anche in questo caso tutto passa dal sistema contributivo e dal superamento del retributivo. Siamo quasi certi che in fase di dibattito Parlamentare saranno trovate alcune intese gradite agli alleati sindacali, il problema dovrebbe invece essere ben altro ossia capire se gli eventuali compromessi siano accettabili da chi ha lavorato una vita e per andare in pensione si trova costretto a subire la decurtazione degli assegni previdenziali. O pensiamo ai lavoratori, spinti alla pensione dalle aziende che vogliono sostituire la forza lavoro anziana e piu' costosa, che si vedranno costretti a ricalcolare gli anni con il solo sistema contributivo perdendo magari 100\150 euro al mese. Pensiamo allora sia possibile un compromesso accettabile a questi costi?

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