Anticomunismo e rimozione della storia

riceviamo e pubblichiamo È utile seguire questa lettera al Corriere della Sera del 23 ottobre con risposta di Aldo Cazzullo. Perché è utile? Perché siamo in presenza della solita superficialità tardo borghese che non ha mai capito quali dovessero essere i propri viciniori per cercar di progredire verso la modernità del vivere umano che oramai si è persa sul fondo delle viscere della terra: mercato di organi, di uomini e donne, sfruttamento di bambini in pace ed in guerra, distruzione di intere aree di vegetazione per estrazioni di minerali e materie prime ad usum cellulari ecc. ecc. Ma importante sembra solo e sempre sottolineare che il comunismo è una piaga così come il fascismo, salvo poi starci vicino, ai fascisti variamente intesi, in diversi modi: Turchia, Egitto, Brasile, e via elencando. È chiaro quel che intendo. Ma vediamo alla lettera e alla risposta di Cazzullo, che inviterei, stando alla logica a definire anche Karl Marx una piaga della società umana. L’anticomunismo non è solo un valore della destra risponde Aldo Cazzullo Caro Aldo, oltre all’antifascismo non di sinistra, esiste anche l’anticomunismo non di destra? Ritengo di sì, forse più marcatamente. Sono due movimenti non uguali ma simili? O è più corretto parlare di singoli antifascisti e di singoli anticomunisti? Lei ha scritto che l’antifascismo non è solo un valore di sinistra. Anche l’anticomunismo non è solo un valore di destra? Ed entrambi dovrebbero essere un valore condiviso? Fino a quando le parole «fascismo» e «comunismo» circoleranno, non finiremo mai di porci domande. Alessandro Prandi Fin qui tutto bene: ci possono essere persone un po’ confuse e del resto vi sono filoni di sinistra antifascisti come anticomunisti. È la chiusura ella missiva che andrebbe un poco riequilibrata. Ma Cazzullo cosa risponde? Ecco: Caro Alessandro, Assolutamente sì. Così come l’antifascismo non è un valore soltanto di sinistra, allo stesso modo l’anticomunismo non è — o non dovrebbe essere — un valore soltanto di destra. Mário Soares — l’uomo che fu undici volte nelle carceri di Salazar e tre volte primo ministro del Portogallo; confinato sull’isola di São Tomé, esiliato, eletto presidente della Repubblica — mi ha raccontato che, quando sembrò che i comunisti di Álvaro Cunhal e i militari ancora più a sinistra guidati da Otelo de Carvalho potessero prendere il potere, il primo ministro laburista James Callaghan gli assicurò che avrebbe fatto intervenire la Raf (Royal Air Force) a Lisbona, pur di sostenere il governo socialista guidato appunto da Soares. Invece che sottolineare il senso coloniale della posizione Cazzullo la fa sua allegramente. Ed è forse grazie proprio a militari quali Otelo de Carvalho, morto da poco, figura eroica della rivoluzione dei garofani, che certo non hanno aspettato Mario Soares, che era in Francia al momento rivoluzionario. Poi convinto europeista ecc. ecc. ma non rivoluzionario. Può piacere ma almeno le cose debbono essere dette per intero. Il Portogallo esce dalla dittatura non grazie a lui Soares ma a Otelo e compagni. Sempre per restare a Londra, il più grande scrittore civile del Novecento, George Orwell, uomo di sinistra, che aveva preso posizione contro Franco («Omaggio alla Catalogna»), era un convinto anticomunista. Proprio a Barcellona vide gli stalinisti fucilare gli anarchici. Non a caso legò il proprio nome a un romanzo costato al totalitarismo comunista più di una battaglia perduta, «La fattoria degli animali». C’è però un fatto non ricordato. Lo stesso Orwell, che non era stalinista, lasciò perdere questa sua personale posizione negli anni della Seconda guerra mondiale, quando l’URSS di Stalin si alleò con le potenze occidentali e non praticò per alcuni anni tale opposizione a Stalin. Basterebbe ricordare le sue trasmissioni alla radio inglese, pubblicate anche in Italia, con il titolo Cronache di Guerra, Leonardo editore, Milano, 1989. Certo ora la casa editrice non c’è più ma l’informato giornalista Cazzullo dovrebbe conoscere questa raccolta. Se non la conosce, lo faccia, la legga, e poi magari registri le sue opinioni su Orwell, che rimane quel che rimane, un socialista non comunista. Sfortunatamente però la vita è molta più complessa delle pieghe dei calzoni. I socialdemocratici tedeschi combatterono gli spartachisti E qui siamo proprio allo schifo, dato che il risultato di tale scontro furono le morti di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht. Ma se anche questo a Cazzullo piace… In conclusione, fatta fuori dai corpi franchi al servizio dei socialdemocratici di destra. e più tardi Brandt, per quanto sostenesse la necessità di dialogare con l’Est, prese nettamente le distanze dal comunismo e dal marxismo. In Italia le cose come d’abitudine si complicano. Bettino Craxi fu un leader socialista e anticomunista (sia pure con un uso spregiudicato del denaro, ma questo è un altro discorso). Ma no, non è un altro discorso è sempre quello. Ed anche se la figura di Craxi potrebbe essere meglio definita, l’uso spregiudicato del denaro, leggi corruzione, non è proprio un titolo di merito. Ma del resto se anche quello va bene pur di mettersi nel solco dell’anticomunismo… Qui però entriamo nel terreno minato del mito del comunismo italiano, per cui un’idea rivelatasi sbagliata e spesso con applicazioni criminali da Vladivostok a Trieste da noi diventava giusta, o almeno nobile. Un passaggio inutile Certo Togliatti aveva fatto la svolta di Salerno, schierando il Pci nel fronte antifascista con cattolici e monarchici; migliaia di partigiani comunisti diedero la vita per combattere il nazifascismo; e gli eletti comunisti alla Costituente scrissero la Carta con democristiani e liberali. Però era lo stesso Togliatti che aveva fatto fucilare gli anarchici di Barcellona. Ma Cazzullo non si è mai messo le mani nel naso? Insomma, come si può buttare all’aria decenni di storia, interi percorsi umani, complessi, pur di rispondere ad una lettera di un lettore del Corsera? Non sarebbe il caso di appellarsi alla complessità della storia ed allo studio, indicando testi da leggere. Già, ma se poi questi testi, come quello di Orwell citrato sopra, non li avesse letti neppure Cazzullo? Tiziano Tussi

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