I posti letto nelle residenze universitarie

Il caro vita e il caro affitti rendono spesso impossibile la frequenza universitaria costringendo giovani e studenti e studentesse ad abbandonare gli studi. 



I fuori sede non usufruiscono di servizi universitari anche se in teoria  il Pnrr prevederebbe un aumento dei posti letti  delle utenze universitarie con spesa di circa  960 milioni. Sarebbe lecito chiedere, e avere una risposta, su quanti siano i posti a disposizione oggi e quale sarebbe il loro reale fabbisogno prima di avventarsi in conclusioni perchè ammesso, ma non concesso, che gli obiettivi del PNRR siano raggiungibili, mancheranno ancora tanti posti letto per il reale del fabbisogno.

Fa scalpore la protesta della studentessa del Politecnico accampatasi in una tenda davanti all'università, il caro affitti riguarda soprattutto le grandi città nelle quali è più sostenuta la speculazione immobiliare. Ma il caro affitti riguarda inquilini e studenti e andrebbe affrontato in termini risoluti con o senza i fondi PNRR. E sull'emergenza dei posti letto anche gli studenti universitari sembrano assenti, manca da anni una vertenza reale con forti rivendicazioni a difesa del diritto allo studio che include anche le questioni dell'abitare.

Un terzo degli studenti universitari sono fuori sede e i posti letto disponibili sono ben pochi con le aziende regionali diritto allo studio oggetto di tagli e contrazione della spesa da anni . Anche sul rilancio di queste aziende una vertenza si rende sempre più necessaria.

Gli obiettivi  del PNRR sono quelli di favorire forme di partenariato pubblico-privato, agevolazioni fiscali, nulla a che vedere con un investimento pubblico per le residenze universitarie in nome del quale quanto resta dei movimenti studenteschi dovrebbero riattivarsi


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