PERCHÉ VOGLIONO CANCELLARE L’ANNIVERSARIO DELLA VITTORIA SUL NAZISMO

 

PERCHÉ VOGLIONO CANCELLARE L’ANNIVERSARIO

DELLA VITTORIA SUL NAZISMO 

di Manlio Dinucci 

CANALE TV 262 BYOBLU GRANDANGOLO




È in corso, a livello internazionale, una grande operazione politico-mediatica per cancellare l’Anniversario della Vittoria sul nazismo. Il discorso del Presidente Putin alla parata militare del 9 Maggio a Mosca, per il 78° Anniversario della Vittoria, è stato presentato in Occidente come un discorso in tono  minore senza farne conoscere il contenuto reale. In Lettonia e altri paesi dell’Est la polizia ha identificato e anche arrestato coloro che rendevano omaggio ai caduti nella guerra contro il nazismo. 

In Ucraina è stato imposto il divieto assoluto di ricordare l’Anniversario della Vittoria sul nazismo, pena l’arresto o peggio. Contemporaneamente si intensifica l’azione per estirpare tutto ciò che è russo. Si distruggono – in Ucraina, Lettonia e altri paesi dell’Est – monumenti che ricordano il prezzo pagato dalla Russia per liberare l’Europa e il mondo dal nazismo: 27 milioni di morti, per oltre la metà civili, corrispondenti al 15% della popolazione (in rapporto allo 0,3% degli USA in tutta la Seconda guerra mondiale); circa 5 milioni di deportati in Germania; oltre 1.700 città e grossi centri abitati, 70 mila piccoli villaggi devastati; 30 mila fabbriche distrutte.

In Lettonia si nega ai 550 mila russofoni, che costituiscono oltre un quarto della popolazione, il diritto di usare la propria lingua, imponendo loro un difficile esame di lettone: coloro che non lo superano vengono espulsi dal paese. Ciò avviene nonostante che la Lettonia sia membro dell’Unione Europea, che garantisce alle minoranze il diritto di esprimersi nella propria lingua.  

La UE ha fatto di più: ha decretato che il 9 Maggio è la “Giornata dell'Europa”.  La Ursula von der Leyen è andata a celebrarla a Kiev, per “dimostrare che l'Unione Europea è al fianco dell’Ucraina che sta combattendo per gli ideali dell'Europa che oggi celebriamo”. Lo ha detto al presidente Zelenski, il quale ha appena firmato una legge per cancellare qualsiasi simbolo russo dall’Ucraina, cancellando in tal modo la stessa storia dell’Ucraina. 

Contemporaneamente la Corte Suprema Ucraina ha decretato che i simboli della divisione SS Galizia, macchiatasi di orrendi crimini, non sono nazisti e possono quindi essere usati oggi anche nelle manifestazioni. 

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