Il protezionismo a stelle e strisce e i paesi europei

Il protezionismo degli Usa di Donald Trump, la politica dei dazi e l'aggressività della politica estera sono un mix mortale per alcune economie nazionali e hanno anche impatti negativi sull'eonomia dei paesi europei. Parliamo per esempio del rallentamento di alcune ecnonomie a seguito dei dazi imposti dagli Usa sulle merci straniere.

 L'Ue sta correndo ai ripari e a preoccuparsi sono soprattutto due paesi: Francia e Germania. Un recente rapporto di studio ha evidenziato che il rallentamento dell'economia tedesca è strettamente connesso alla politica economica e commerciale di Trump. Per il 2018 i paesi dell'Euro dovrbbero crescere di quasi il  2%, dell' 1,7% nel 2019.

Per superare questa crisi, l'Ue ha bisogno di mantenere inalterati alcuni equilibri, per esempio le politiche di austerità, nuove leggi previdenziali, la crescita demografica, il contenimento della spinta inflazionistica con politiche di austerità, politiche fiscali rispondenti, in ogni paese, ad alcuni criteri non difformi tra loro.

La preoccupazione va poi verso le prossime elezioni europee, il contenimento della spinta euroscettica, la riduzione del debito, il cosiddetto consolidamento dei conti, piu' investimenti e meno consumi nelle manovre economiche nazionali attraverso la salvaguardia del credito che poi significa tutela delle banche e dei titoli di stato che proprio le banche detengono.

Sarà per questi motivi che l'Ue sta facendo forti pressioni sull'Italia diffondendo la voce che il deficit sarebbe destinato a superare il 3% . Ue ha dato tempo all'Italia fino al 13 Novembre per correggere la manovra economica nel rispetto del contenimento del debito e del Patto di Stabilità. Non a caso si parla del rispetto di impegni assunti dai Governi Renzi e Gentiloni in sede europea, l'obiettivo della Troika è impedire la revisione della Legge Fornero, non finanziare il reddito di cittadinanza impegnando gli stessi soldi per abbattere il debito.

In questi scenari cosa accadrà nelle prossime settimane? Il rischio che corriamo è di trasformare la Lega nella forza politica di opposizione alla Troika  associando sindacati e sinistra alle politiche di austerità, all'innalzamento dell'età pensionabile. Altro rischio è di trovarsi la Troika all'attacco della Legge di Bilancio, scenari aberranti con i sindacati che potrebbero essere lo strumento nelle mani dei poteri economici forti del vecchio continente per attaccare gli interessi delle classi sociali meno abbienti.

Se in Italia esiste allora una area conflittuale e di classe, è giunta l'ora di manifestarsi e non solo sui diritti civili, sui diritti dei migranti, contro , a giusta ragione, il decreto Salvini. C'è molto altro da fare e da dire partendo da argomenti quali l'economia, i consumi, i salari, il reddito e piu' in generale quei diritti sociali dei quali ormai non si parla piu' da troppo tempo.

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