Prima di parlare leggetevi il documento programmatico di bilancio

Il documento programmatico di bilancio (Dpb) è stato inviato dal Governo a Bruxelles e una volta ricevuto il nulla osta inizierà la discussione in Parlamento

 

Abbiamo chiesto alla Cub di Pisa di parlarci di questa manovra finanziaria in corso d'opera proprio a partire dalla pubblicazione del Dup

Noi partiremmo dal capitolo dedicato alla riforma Irpef e agli interventi di «riduzione del carico fiscale sul lavoro» , la cifra ipotizzata è poco sopra  17 miliardi di euro che poi corrispondono a meno dello 0,8% del Pil previsto nel 2025 sempre che non intervengano ulteriori fattori di crisi che ridimensionerebbero la crescita prevista come del resto accaduto negli ultimi anni.

Da quanto leggiamo I tagli al cuneo fiscale saranno estesi ai redditi fino a 40mila euro e pensiamo che la condizione di vita tra chi ha un cud da 25 o 27 mila euro sia ben diversa da quella di chi arriva a 40 mila,  le differenze di stile di vita e di potere di acquisto sono del resto ben diverse. Prendiamo ad esempio una famiglia monoreddito e un'altra che ha due stipendi bassi, magari uno part time, la capacità di spesa dei due nuclei è quindi ben diversa.

Non sappiamo ancora se nella Manovra finanziaria ci sarà spazio per estendere la Flat Tax degli autonomi, la Lega  è propensa di estendere la tassa piatta anche a redditi elevati e poi sappiamo che a livello comunitario sono già state espresse innumerevoli perplessità.

I dati economici per noi  destano invece molte preoccupazioni e le stime sulla crescita economica non sono certificabili al 100 per cento, gli effetti benefici derivanti dal Pnrr nell'arco di qualche anno svaniranno, si vive insomma alla giornata.

Quanto poi all'indebitamento della Pubblica amministrazione dovremmo ricordare che il Governo ha aggirato una sentenza che prevedeva gli stessi tempi per la erogazione del Fine servizio, o rapporto, per tutta la forza lavoro, al contrario i dipendenti pubblici continuano ad essere penalizzati.

Da quanto abbiamo letto non sono per nulla chiari i capitoli sociali oggetto di revisione e di tagli, poi resta innegabile che la domanda interna sia ancora assai debole e inferiore alle aspettative. 

Abbiamo letto ad esempio invettive contro il Bonus edilizio che con tutti i suoi limiti ha avuto un effetto di traino per il settore delle costruzioni, allora senza bonus possiamo pensare che in futuro ci siano gli stessi risultati degli ultimi anni?

Gli aumenti salariali proposti dai rinnovi contrattuali pubblici e privati sono un terzo del reale aumento del costo della vita,  se la inflazione è al 17 per cento prevedono aumenti di poco sopra al 6 per cento, ancora meno per i prossimi tre anni.

 Della riduzione delle tasse poi quali settori sociali beneficeranno?

Il Governo si rifiuta di introdurre meccanismi fiscali improntati ad equità fiscale che porterebbero invece indubbi benefici anche allo stato sociale prova ne sia che si punta sempre più sulla previdenza e sulla sanità integrativa, sulle assicurazioni private. E un domani i tagli al cuneo saranno ancora finanziati? Perchè una volta venuti meno i tagli alle tasse i nostri salari perderebbero potere di acquisto
 

Meno soldi allo Stato equivalgono a riduzione di risorse per lo stato sociale ma di questo ovviamente non c'è traccia alcuna nei documenti governativi

 

Una priorità negata poi è quella della salvaguardia ambientale in un paese, come il nostro, che presenta grandi rischi idrogeologici, non ci sembra che i fondi destinati dal Governo tengano conto di queste innegabili necessità.

 

Ma la povertà relativa e assolta è in continua crescita...

Il ceto medio si sta progressivamente impoverendo e proletarizzando, per troppi anni ci hanno raccontato che saremmo diventati tutti ceto medio ma nel frattempo assistiamo invece a un fenomeno opposto ossia l'impoverimento e la discesa sociale di tanti ceti. La cancellazione del Reddito di cittadinanza è stato un errore ma peggio ancora non avere pensato di rivederne i criteri di erogazione pensando invece che questa misura fosse sbagliata in partenza.

Chi pagherà allora i costi sociali della prossima finanziaria? Il governo dice che a pagare saranno le banche ma la realtà è ben altra, agli istituti finanziari è solo chiesto un anticipo che poi dovrà essere restituito (ci chiediamo per altro con quali soldi o capitoli di bilancio)  e nella Ue dei capitali è scontato che questo accada. Ben altro ragionamento sarebbe quello di introdurre una patrimoniale o di far pagare le tasse a chi delocalizza e porta le aziende all'estero, magari nei paradisi fiscali.

I tagli di spesa contrariamente a quanto dichiarato dal Governo ci saranno, ad esempio nei capitoli destinati a Enti locali e Ministeri, le spese poi destinate alla sanità e alla istruzione nosaranno a beneficio del privato a discapito della sanità e istruzione pubblica 

Si promettono meno tasse per i ceti popolari ma i costi  a carico delle famiglie saranno invece in continua crescita come del resto è innegabile la stessa erosione del potere di acquisto dei salari.

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