La prima ondata di profughi palestinesi del 1948
La prima ondata di profughi palestinesi del 1948
La
versione storica ufficiale israeliana
La versione storica ufficiale dello Stato di Israele in merito alle
vicende della prima ondata di profughi palestinesi del 1948 in primo luogo riporta
che, dopo la fondazione di Israele alla mezzanotte del 14 maggio, la causa
principale della guerra fu degli stati arabi che rifiutarono la Risoluzione Onu
181, il “piano di partizione della Palestina storica” sancito dall’ONU nel novembre
del 1947, e che avendo attaccato per primi la mattina successiva ha fatto
sembrare che Israele abbia reagito solamente per difesa. E non considera che
nessuno aveva chiesto ai Palestinesi se erano disponibili a dividere la loro
terra.
Di
conseguenza diedero la colpa agli stati arabi anche per la crisi dei 750.000
profughi, dichiarando che i palestinesi se ne sarebbero andati via
volontariamente impauriti dal conflitto o per ordini dei loro militari dopo
avergli promesso un ritorno alle proprie abitazioni.
Israele
nella narrazione ufficiale dichiara anche che non sarebbe stato possibile far
ritornare i profughi palestinesi per motivi di sicurezza, perché avrebbe alterato
la maggioranza ebraica dello stato. Inoltre, dobbiamo considerare che la
maggior parte dei villaggi palestinesi erano stati già precedentemente
distrutti e le loro proprietà successivamente confiscate a seguito della
promulgazione nel 1950 della cosiddetta legge dei “Proprietari assenti”, i
quali erano effettivamente assenti ma non per volontà propria perché il governo
israeliano impedì loro il diritto al ritorno.
Carta
1: i 418 villaggi palestinesi distrutti dalle forze israeliane nel 1948
La
versione storica di Ilan Pappe
Invece,
la ricostruzione di “Nuovi storici” israeliani come Ilan Pappe contraddice
completamente quella ufficiale israeliana. Pappe infatti, dopo svariati studi della
documentazione dell’archivio del movimento sionista, riporta nel saggio “La
pulizia etnica della Palestina” che in realtà la situazione dei profughi è una
conseguenza ben pianificata e organizzata del Piano Dalet.
Il
Piano Dalet, precedentemente elaborato dalla leadership sionista, teorizzava
appunto la pulizia etnica della Palestina con lo scopo di costruire uno Stato
ebraico con al suo interno una popolazione ebraica priva di mescolanze etniche.
Ilan
Pappe arrivò quindi alla conclusione che chiaramente ci fu anche una violenza
mirata e organizzata contro i palestinesi e, ugualmente, per la distruzione dei
villaggi.
Immagine
1: l’esodo palestinese del 1948. Fonte: wikipedia
La Nakba
Il
15 maggio di ogni anno, successivamente a questo accadimento, viene celebrata
pertanto la “Nakba”, la catastrofe in arabo, una celebrazione pensata e fatta
per ricordare tutti i profughi a cui è stato negato il “diritto al ritorno” e
viene celebrata con il simbolo delle chiavi.
A mio parere, ciò che è accaduto e sta ancora oggi accadendo in
Palestina, è un'ingiustizia molto grave, e non capisco come si possa ignorare o
giustificare una situazione del genere. Credo anche che tutte le conseguenze
del 1948 si sentono ancora adesso e che non sarà per niente facile risolvere la
situazione.
Caterina Chironi - 2 b afm
21/11/2025
Attività
del progetto Contemporanea..mente
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