L'Italia si scopre guerrafondaia
Nella recente Audizione in Commissione Difesa al Senato, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha provato a correggere il tiro dopo le polemiche degli ultimi giorni provocate da un suo intervento in Francia a proposito della leva.
Apprendiamo che le missioni militari
all’estero richiedono l’aumento degli organici delle Forze armate, Il Piano
Mattei per l’Africa non è stato ideato per accordare aiuti ai popoli del continente Nero
ma un intervento indispensabile ove siano minacciati gli interessi economici e
strategici o laddove ci sono metalli rari, insomma per salvaguardare gli
interessi nevralgici italiani ed europei il Governo Italiano prevede interventi
militari che richiederanno maggiori sforzi economici e una elevata
specializzazione tra i professionisti della guerra.
Significativo
un passaggio dell’intervento:
“vanno aumentate le forze armate, la loro
qualità che non si trovano nelle forze armate, ma sul mercato”.
All’esercito
professionale, ai militari addestrati alla guerra si aggiungeranno i civili,
tecnici specializzati, informatici, ingegneri e tutte le altre figure
Quanto poi
alla attivazione della Riserva, Crosetto spiega che sarà “selezionata per
attirare le persone” e per questo prevederà incentivi economici, norme ad hoc
per i militari in materia di previdenza (anticipo dell’età pensionistica e
accrescimento dell’importo dell’assegno) e magari misure particolari di
welfare. Una attenzione spasmodica verso i militari che prevederà stipendi
diversi e più alti del personale civile nel comparto Ministeriale. In attesa
della proposta di Legge annunciata da Crosetto da qui a due mesi al massimo, la preoccupazione odierna del Ministro è quella di
affermare che le regole in materia di previdenza, welfare, lavoro valide per il
settore militare saranno diverse da quelle per i civili, maggiormente
attenzionate in relazione al fatto che la carriera militare ha una durata
limitata nel tempo.
Crosetto afferma poi il “bisogno di forze
armate professionali che facciano le forze armate sempre di più anche perché
stiamo pensando di aumentare le missioni all’estero”.
E ancora
. “A cosa
servono i nostri in Niger? Servono a creare le condizioni per cui magari da
quella zona mi arrivino 500mila persone in meno in Italia da gestire; quindi,
la nostra presenza in Africa sarà sempre maggiore se noi vogliamo andare alla
fonte per prevenire cose da gestire solo quando arrivano alla fine”.
La
presenza di militari all’estero diventa indispensabile per bloccare flussi di
migranti verso l’Europa e, scriviamo noi, alla occorrenza questo compito di
gendarme potrebbe essere affidato a milizie locali che qualche problema in
materia di diritti civili e umani possono averlo. Ma in quel caso, come insegna
la Libia, non si andrà troppo per il sottile dovendo tutelare gli interessi
primari, e imperialistici della nazione
E come
richiesto da importanti generali delle Forse armate, il pattugliamento delle
strade tornerà a carabinieri e forze dell’ordine, “l’ho detto più volte che
andava lentamente riaffiorato alle forze di polizia”.
E da qui
la proposta di carabinieri ausiliari con ferma triennale, questo e altro lo
troveremo nella imminente, ormai proposta di Legge del Ministro Crosetto
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