Consiglio di Stato, superpoteri ai Prefetti e fine del diritto di sciopero
Il prossimo esecutivo è sempre piu' convinto di inserire tra le priorità l'ennesima regolamentazione del diritto di sciopero e a prescindere da chi effettivamente governerà il paese siamo certi che i lavoratori saranno sotto assedio.
Nei servizi pubblici essenziali l’indizione di uno sciopero che non preveda
l’osservanza di preavviso darà adito al Prefetto di emanare l'
ordinanza di precettazione imponendo cosi' ai lavoratori in sciopero
l'obbligo di lavorare e non solo in alcune fasce orarie ma in tutti i
turni previsti.
L'ordinanza prefettizia potrà avvenire anche senza avere espletato la procedura di raffreddamento come prevede la 146\90.
Il Consiglio di
Stato, con la sentenza 2471\18, interviene in maniera dirimente per
ostacolare il diritto di sciopero, si adduce la motivazione che potrebbe
non esserci continuità tra la proclamazione della protesta e la sua
effettiva realizzazione per legittimare l'intervento del Prefetto in
nome degli interessi collettivi e della salvaguardia del servizio
pubblico che poi si tramuta nell'ostacolare l'esercizio dello sciopero
stesso.
In questo modo sarà
possibile con l’ordinanza di precettazione imporre la revoca di uno
sciopero anche per alcuni giorni. Un potere eccezionale, quello
assegnato alla Prefettura, tale da impedire uno sciopero adducendo la
motivazione della tutela di prestazioni del servizio pubblico
indispensabili alla collettività, un divieto che potrà protrasi per
alcuni giorni.
Tutto nasce dallo
sciopero indetto e praticato da alcuni sindacati dell’Azienda
Municipalizzata Trasporti di Genova, sciopero senza preavviso convocato a
inizio del turno di primo mattino e senza neppure rispettare il termine
dei 10 giorni di preavviso o avere nel frattempo espletato il tentativo di
conciliazione previsto . La sentenza del consiglio di stato è
pericolosissima perchè mira non solo a provvedimenti disciplinari contro
i lavoratori ma anche a indurre l'azienda a intraprendere cause per
risarcimenti economici.
E' evidente che il Consiglio di stato intepreti il diritto in maniera assai diversa dal Tar e questo pronunciamento rappresenterà un precedente assai pericoloso perchè ribadisce il rispetto di regole che per gli autoferrotranvieri non hanno solo limitato il diritto costituzionale dello sciopero ma lo hanno sostanzialmente vanificato con il rispetto di preavvisi e regole atte solo a disinnescare l'efficacia di questa forma di lotta e favorire cosi' processi di privatizzazione che hanno messo in ginocchio il trasporto pubblico locale
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