I salvataggi dei profitti e delle banche? Gravano sul nostro portafoglio

L’intervento pubblico per il salvataggio delle banche ha permesso al grande capitale finanziario di mettere al sicuro gli istituti finanziari che continuano ad essere di proprietà delle stesse famiglie. Mentre centinaia di famiglie sono state gettate sul lastrico, i padroni della finanza continuano a dormire sonni tranquilli e ogni cittadino vede annualmente aumentare la quota delle tasse destinate al pagamento del debito e alla Ue (ma crescono anche le voci relative alle spese per la sicurezza).

Eurostat, al contrario del Governo Gentiloni che aveva decretato un impatto nullo sul deficit, ha deciso che peseranno sul deficit e sul debito i soldi pubblici impegnati nel salvataggio delle banche, per questo pagheremo ancora di piu' per avere salvato, senza nazionalizzazione, gli istituti finanziari.

Il fabbisogno dello stato, nonostante i rinnovi contrattuali, rispetto agli anni scorsi continua a calare (e la notizia è positiva solo se la vediamo dentro i parametri di Maastricht visto il crescente disimpegno in materia di enti locali e sanità con ospedali al collasso e territorio senza manutenzione)

Allora, il disavanzo 2017 pesa sul Pil per due-tre decimali in più e lo stesso debito aumenta  in percentuale. A questo punto anche il prossimo  Def dovrà rivedere i conti e i numeri  della manovra economica e da qui scaturisce la certezza di una manovra economica di primavera a cui il prossimo esecutivo dovrà mettere mano.

Scopriamo a elezioni avvenute che i risultati ottenuti dal Governo Gentiloni dovranno essere alquanto ridimensionati anche sul fronte del pagamento del debito che continua a gravare sulla nostra economia bloccando ogni seria crescita e reale ripresa. I soldi sottratti ai lavoratori servono per salvare le banche, per sgravi fiscali ai padroni di impresa e per il pagamento del debit, questa è la verità occultata dai Media .

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