Appalto servizi dei musei e aree archeologiche Comune di Volterra

ORDINE DEL GIORNO CONSIGLIO COMUNALE

 

Volterra, 08.08.2023


Al Sindaco del
Comune di Volterra
SUA SEDE


MOZIONE AVENTE AD OGGETTO: “Gara di appalto per i servizi dei musei e le aree archeologiche indetta dal Comune di Volterra” – RICHIESTA DI ANNULLAMENTO / revoca
 

Premesso che
- il Comune di Volterra con determinazione numero 111 del 13.06.2023 ha indetto una gara di appalto per l’affidamento dei servizi museali e assimilabili per la durata di 4 anni e un importo complessivo di 3.396.443,73 € oltre IVA per mezzo del sistema telematico START della Regione;
- hanno potuto partecipare alla gara tutti i soggetti in forma singola o associata di cui all'art 45 del codice degli appalti in possesso dei requisiti previsti secondo le norme vigenti e citate nel corrispondente disciplinare di gara;
- il criterio di aggiudicazione stabilito è dell’offerta economicamente più vantaggiosa di cui all’art. 95 del codice, individuata sulla base del miglior rapporto qualità prezzo (rispettivamente offerta tecnica 80 e offerta economica 20%);
- il termine di ricevimento delle offerte è stato determinato nelle ore 12.00 del 27.07.2023;
- con determinazione n. 645 del 1/8/2023 il Responsabile del Settore 6 dell’Amministrazione comunale ha prorogato l’affidamento dei servizi museali del Comune di Volterra, alla Soc. Coop. Itinera con sede legale in Livorno, che si è resa disponibile a garantire il servizio per i mesi di agosto e settembre 2023 agli stessi patti e condizioni del contratto sottoscritto in data 12/05/2020, in attesa dell’espletamento della nuova gara;
 

Osservato che
- la Carta Costituzionale pone a fondamento della Repubblica il lavoro, non a caso dichiarando fin dall’incipit dell’articolo 1: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”;
- L’importanza del diritto al lavoro è ancora sottolineata nella Costituzione all’art. 4, dove si stabilisce che: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”;
- ancora all’art. 35 la legge fondamentale italiana sancisce che: la “Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro”.
Considerato che
- la legge n. 300 del 1970 (Statuto dei lavoratori) all’art. 13 recita: “Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione. Nel caso di assegnazione a mansioni superiori il prestatore ha diritto al trattamento corrispondente all'attività svolta…”;
- la stessa all’art. 25 afferma: “Le rappresentanze sindacali aziendali hanno diritto di affiggere, su appositi spazi che il datore di lavoro ha l'obbligo di predisporre in luoghi accessibili a tutti i lavoratori all'interno dell'unità produttiva, pubblicazioni, testi e comunicati inerenti a materie di interesse sindacale e del lavoro”;
- ancora all’art. 36, sempre della L.300/’70, laddove tratta degli obblighi per gli appaltatori di opere pubbliche sostiene: “Nei provvedimenti di concessione di benefici accordati ai sensi delle vigenti leggi dallo Stato a favore di imprenditori che esercitano professionalmente un'attività economica organizzata e nei capitolati di appalto attinenti all'esecuzione di opere pubbliche, deve essere inserita la clausola esplicita determinante l'obbligo per il beneficiario o appaltatore di applicare o di far applicare nei confronti dei lavoratori dipendenti condizioni non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro della categoria e della zona”.

Preso atto che su suggerimento dei sindacati CGIL CISL UIL, con deliberazione unanime del Consiglio Comunale n. 13 del 23/2/2021 l’Amministrazione ha approvato un Protocollo per la qualità del lavoro e per la valorizzazione della buona impresa negli appalti di lavori, forniture e servizi del Comune di Volterra, in cui si impegna a:
- migliorare la qualità dei servizi pubblici erogati, di garantire l'occupazione, i diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, favorire la trasparenza nelle procedure di gara e rafforzare il contrasto ai fenomeni di illegalità e di concorrenza sleale a salvaguardia delle imprese e dei lavoratori nel rispetto dei CCNL dei settori di riferimento e delle normative di legge in particolare quelle a tutela della salute della sicurezza nei luoghi di lavoro;
- definire buone pratiche in materia di appalti di lavori, servizi e forniture, allo scopo di attuare gli obiettivi di tutela sociale indicati nella premessa, attraverso la definizione di strumenti adeguati per garantire lavoro regolare di qualità e sicuro, con affidamenti improntati alla legalità e alla trasparenza attraverso l’utilizzo del DURC di congruità e il monitoraggio dell’attività affidate in appalto e subappalto e promuovere nei cambi d’appalto la piena occupazione;
- a promuovere e valorizzare il dialogo tecnico per la conoscenza e la scelta dei migliori istituti contrattuali di tutela sociale, soprattutto negli appalti pubblici di servizi ad alto impatto lavorativo;
 

Segnalato che
- nel programma elettorale della lista Fare Volterra, alla sezione “Lavoro e sviluppo economico” è riportato che: “Un territorio che non offre appetibili prospettive di lavoro inevitabilmente si spopola e con le persone si riducono i servizi pubblici e privati (servizi sanitari, bancari e postali, turistici, professionali, etc.). Le generazioni produttive che lasciano la Città ed il territorio per motivi di lavoro difficilmente faranno ritorno dopo aver costruito una nuova vita altrove. È compito dell’Amministrazione trovare le modalità più appropriate per invertire queste dinamiche, ponendo Volterra non come un castello da difendere, arroccato e chiuso in sé stesso, ma come baricentro per vivere il cuore della Toscana…”.
 

Rilevato che
l’appalto dei servizi museali, così come è stato predisposto, è stato oggetto di vivaci contestazione da parte dei sindacati CGIL e CUB per le seguenti ragioni:
- Si contesta la scelta di un contratto sfavorevole (Multiservizi) che presenta inquadramenti modesti e poveri di tutele, a fronte della possibilità di indicare contratti più appropriati alla qualifica dei lavoratori museali e di conseguenza dotati di retribuzioni e garanzie più appropriate:
- Si lamenta la mancata chiarezza sul riferimento del costo del lavoro circa la tabella inserita nel capitolato di gara, che, citiamo alla lettera, “sembra addirittura minore di quello attuale”;
- Si lamenta la mancanza degli scatti di anzianità nell’elenco dei lavoratori impiegati con ricadute evidentemente negative sulla determinazione del costo del lavoro;
- Si contesta il ridimensionamento del servizio richiesto sia in termini di apertura al pubblico che, per conseguenza, nel numero dei lavoratori impiegati, con una differenza in negativo superiore a 200 ore settimanali per il servizio estivo e per quello invernale;
- Si critica la debolezza della clausola sociale, fondamentale per la garanzia della continuità occupazionale;
- da più parti è stata indicata come lesiva della dignità dei lavoratori e comunque ampliamente inopportuna parte del contenuto all’art. 6.4 del Capitolato speciale descrittivo e prestazionale allegato al bando laddove recita testualmente:
- “Il personale alle dipendenze dell’appaltatore dovrà essere di gradimento dell’Amministrazione che, nell’interesse del servizio, si riserva la facoltà insindacabile di esigere, con motivazione scritta, in qualsiasi momento, l’allontanamento e la immediata sostituzione di quei dipendenti che ritenesse non adeguati”;
 

Atteso che,
a seguito delle prime proteste sindacali, il giorno 26 luglio 2023 sull’organo di stampa La Nazione l’assessore alla Cultura, Dario Danti, ha dichiarato che:
- “Ci sono evidenti incongruenze tra l’atto di indirizzo formulato in Giunta e il bando di gara pubblicato”;
- “E’ molto debole la clausola sociale a tutela dei lavoratori e il costo-orario del lavoro riportato è molto inferiore ai livelli contrattuali del contratto collettivo nazionale Federculture, che da noi è stato indicato come contratto di riferimento”;
- Concludeva l’assessore: per questi “motivi ho chiesto che il bando venga ritirato”, poiché “la politica non può sottostare alle decisioni dei tecnici”, altrimenti “diventa uno zombie ed è destinata a morire”;
 

Accertato che:
- Il nuovo Codice dei contratti e degli appalti è il n. 36/2023 ed è entrato in vigore a partire dal 1/7/2023 e va a sostituire il D.lgs. del 18/4/2016 n. 50 (Codice dei contratti pubblici);
- la gara indetta dal Comune di Volterra richiama espressamente l'applicazione alla procedura della previgente normativa
- tuttavia le norme contenute nel nuovo Codice appaiono più tutelanti nei confronti dei lavoratori perché impongono l’applicazione dei trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro relativi allo specifico settore cui si riferisce l'appalto che viene aggiudicato. In particolare il comma 2 dell’art. 11, codifica, per la prima volta, quello che si configura come un vero e proprio obbligo delle stazioni appaltanti di indicare nei bandi e negli inviti a partecipare alla gara il CCNL applicabile. Inoltre ai concorrenti che non intendano applicare il CCNL previsto dal bando, è sì consentito di indicarne un altro nella propria offerta, «purché garantisca ai dipendenti le stesse tutele di quello indicato dalla stazione appaltante o dall'ente concedente" (art. 11 c.3)
- la norma ha anche lo scopo di prevenire differenze di trattamento, economico e normativo, tra lavoratori addetti alle stesse mansioni, cui si applicano contratti collettivi differenti, e evitare l'insorgenza di elementi di tensione ed una percezione di ingiustizia che appaiono sempre più scarsamente tollerabili.
- si debba utilizzare il contratto più idoneo rispetto alle prestazioni fornite, quindi nel presente caso il contratto di Federcultura, così come auspicato dai lavoratori stessi, dai sindacati, dall’assessore e sicuramente da gran parte della cittadinanza;
- la proposta della Giunta apparsa recentemente sulla stampa di dare seguito al bando in essere ma di rifinanziare l’appalto, da qui alla fine dell’attuale legislatura, al fine di ricreare le condizioni contrattuali attuali non è accettabile in quanto non rappresenta una forma di tutela adeguata per i lavoratori: essa non sarebbe infatti prevista dal contratto ma lasciata alle promesse e alla buona volontà dell’Amministrazione tra l’altro in scadenza di qui a 8 mesi.
Considerato infine che:
- la stazione appaltante anche dopo l’avvio della procedura di gara mantiene il potere di revoca in autotutela per documentate esigenze di interesse pubblico;
- La sopravvenuta entrata in vigore del nuovo codice dei contratti si configura come giustificato motivo per la revoca del bando, affinché questo possa essere adeguato alla nuova normativa più rispettosa del profilo professionale dei lavoratori e quindi più rispondente alle loro esigenze nonché ai numerosi articoli di legge e principi suindicati;
Per tutte queste ragioni, i sottoscritti Roberta Benini, Federica Sarperi, Paolo Moschi, Rossella Cambi, Massimo Fidi e Marzio Innocenti, in qualità di consiglieri comunali della liste Uniti Per Volterra, Per Volterra e Gruppo Misto, ai sensi del combinato disposto dagli artt.4 (Ordine del Giorno), 33 (Diritto d’iniziativa dei consiglieri) e 38 del regolamento per lo svolgimento delle sedute del consiglio comunale,
 

CHIEDONO al Consiglio Comunale di Volterra di IMPEGNARE il Sindaco a la Giunta affinchè
Si intervenga con urgenza sulla situazione creata a seguito della pubblicazione del bando per l’affidamento in appalto dei servizi museali, quali accoglienza, informazioni, gestione dei flussi dei visitatori ed orientamento generale all’interno dei Musei e siti culturali del Comune di Volterra, e quindi:
SI annulli/revochi in sede di autotutela l'attuale procedura di gara per l'affidamento in appalto dei servizi museali, bandendo una nuova procedura ai sensi del D. LGS 31 marzo 2023 n. (nuovo Codice degli appalti) al fine di garantire ai lavoratori l'applicabilità del contratto collettivo nazionale di lavoro relativo allo specifico settore;
SI riparametri nel nuovo bando il costo del servizio tenuto conto dei tempi e costi effettivi del lavoro con applicazione del CCNL FedercultureCCNL Federculture riconoscendo agli operatori l’anzianità e il livello conseguitiriconoscendo agli operatori l’anzianità e il livello conseguiti e la corretta professionalità e la corretta professionalità del ruolo che andranno a svolgere, oltre chdel ruolo che andranno a svolgere, oltre che e le tutte le altre richieste avanzate dai sindacati e dai lavoratori le tutte le altre richieste avanzate dai sindacati e dai lavoratori mobilitati mobilitati affinché non siano penalizzanti per i servizi museali e i loro visitatori né per i lavoratori
SI estenda il raggio di garanzia per i lavoratori inserendo
SI estenda il raggio di garanzia per i lavoratori inserendo nel nuovo bando la la clclausola socialeausola sociale a completa tutela dei a completa tutela dei lavoratorilavoratori e a maggior garanzia della continuità occupazionale.


Roberta Benini Federica Sarperi Paolo Moschi
Rossella Cambi Massimo Fidi Marzio Innocenzi


PRESA DI POSIZIONE CUB PISA

Appalto musei comunali di Volterra: la discussione in consiglio comunale non ci soddisfa

Sarebbe stato logico ma anche coerente con le dichiarazioni rese alla stampa un voto unanime, di maggioranza e minoranza, all'ordine del giorno proposto a supporto della richiesta di ritiro del Bando di appalto dei musei.

Non avere ritirato il bando significa che tutta la maggioranza è concorde sui suoi contenuti, sulle deboli clausole sociali, sulle pretese della committenza di scegliere il personale gradito e in sostanza sulla riduzione oraria  derivante dalla minore apertura dei siti museali che, una volta sancita, rappresenterà un problema rilevante anche per la tenuta contrattuale e salariale delle maestranze.

Ci si affida sovente a protocolli che all'atto pratico, al momento di redigere i bandi, di individuare il contratto più favorevole da applicare nell'appalto e sulla base del quale quantificare anche il reale costo del lavoro, al momento di concretizzare gli intenti sull'equo trattamento della forza lavoro si dimostrano invece armi spuntate, dichiarazioni di intenti facilmente aggirabili.

Quando un bando è stato pubblicato ci sono due strade percorribili: o confermarlo o ritirarlo in autotutela, nel primo caso ci sono pochi spazi di manovra, forse la sola strada percorribile è accrescere di un quinto l'ammontare dei costi dell'appalto con aumento, documentato, delle prestazioni richieste. Nel secondo caso è invece possibile riscrivere ex novo il capitolato accogliendo parte almeno delle critiche redatte dalle lavoratrici e dai sindacati. Ma per farlo servono umiltà e mettere al primo posto gli interessi della forza lavoro rispetto a considerazioni di natura politica. Quando si parla di lavoratori e lavoratrici  dovrebbero venir meno le classiche argomentazioni  e divisioni tra maggioranza e minoranza, a prescindere da chi provenga la critica tutti dovrebbero concorrere al medesimo obiettivo, cosa che invece non è accaduta nel Consiglio comunale di Volterra


sindacato di base Cub Pisa

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