Tra appalti e subappalti in nome della riduzione dei costi
I vigili del Fuoco hanno impiegato giorni prima di trovare la salma del quinto operaio morto nel crollo del cantiere di Firenze. Chi ricorderà i nomi dei 5 operai morti mentre costruivano un centro commerciale? E soprattutto chi si prenderà cura delle loro famiglie, sarà assicurata giustizia a questi operai in subappalto?
Le statistiche sono impietose, in media 4 morti al giorno, i feriti, molti dei quali con danni permanenti, assai più numerosi.
Chi parla di tragica fatalità commette un imperdonabile errore di sottovalutazione del problema, non conosce o soprattutto ha scelto di ignorare come si lavora oggi in molti settori, primi tra tutti gli appalti e i subappalti
Avere ampliato la possibilità di ricorrere ad appalti e subappalti accrescendone anche l'importo è una scelta funzionale al Pnrr ma assai pericolosa sotto molti punti di vista.
Partiamo dalla questione contrattuale e retributiva, negli appalti sovente si applicano tipologie contrattuali con minor retribuzione rispetto alla committenza, la lunga catena di appalti e subappalti frammenta la forza lavoro, la rende debole e vulnerabile e soprattutto ricattabile.
Dentro l'intricato mondo degli appalti si consuma la mattanza salariale e dei diritti, viene alimentata la precarietà contrattuale , si opera in condizioni decisamente peggiori con lavori da eseguire in fretta con poco personale e quasi sempre abbassando la soglia della sicurezza.
Appalti e subappalti convengono e per questo diventano strumenti indispensabili per abbattere il costo del lavoro e ridurre i costi, quelli della sicurezza inclusi.
Da anni il problema è noto ma ogni Governo ha evitato di fare i conti con la situazione, non conveniva economicamente e avrebbe determinato frizioni con le associazioni datoriali.
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