4 Novembre: a scuola di manganello?

 

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Secondo il Ministero della Difesa, “il 4 novembre si celebra la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, [ricordando] l’Armistizio di Villa Giusti che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portare a compimento il processo di unificazione nazionale”.

In un’epoca, come quella attuale, attraversata da guerre sempre più sanguinose  omettere che la guerra del 1914/18, una guerra totale voluta dalle potenze imperialiste, fu un’orrenda e inutile carneficina è un irricevibile insulto ai milioni di morti causati da quel conflitto e una falsificazione di quanto effettivamente accaduto.

Noi pensiamo che non ci sia alternativa alla pace, ieri come oggi

Intanto ha fatto giustamente scalpore la vicenda che ha visto coinvolta il 28 ottobre, una scolaresca di Genova in un’attività di alternanza scuola lavoro dove la polizia insegnava ai ragazzi l’uso del manganello.

La vicenda è venuta alla luce perché in quella situazione qualcuno si è reso conto che quello che stava accadendo non era affatto normale e ha deciso di filmare la scena; così è stato possibile gettare luce su ciò che da tempo l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università denuncia: la presenza invasiva e in aumento esponenziale dei militari e delle forze dell’ordine nelle nostre scuole, una presenza che niente ha di educativo ed anzi è in pieno contrasto con quell’educazione alla pace che tante scuole inseriscono nei propri piani dell’offerta educativa.

Come se non bastasse, nel 2025 l’Italia spenderà per la difesa quasi 32 miliardi di euro, 13 dei quali andranno ai produttori di nuove armi.

Ingenti risorse sottratte alla transizione ecologica, alla sanità, alla scuola, ai trasporti.

 Un’economia di guerra che nega ai cittadini il diritto ai servizi e allo stato sociale, mentre "Leonardo" fa propaganda in un reparto pediatrico di Viterbo.

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