Il 7,6% della popolazione italiana rinuncia a curarsi per mancanza di soldi

Ai nostri giorni curarsi e prevenire le malattie è diventato un lusso.





Le rinunce alle cure hanno due cause: le carenze strutturali della sanità pubblica, ad esempio le lunghe liste di attesa, la mancanza di soldi per ricorrere al privato.

L'Istat è intervenuto con un rapporto a conferma di quanto appena scritto anche se le rinunce per ragioni economiche sono a nostro avvise sottostimate. 

La rinuncia a sottoporsi a visite, terapie e accertamenti diagnostici o a una visita specialistica sono ormai diffusi nonostante che il Governo abbia destinato, con la Manovra di Bilancio, risorse insufficienti a fronteggiare un problema sociale. Nel 2023, la spesa sanitaria direttamente a carico delle famiglie ha superato i 40,6 miliardi 

Manca personale sanitario ma anche le strutture pubbliche sono insufficienti e spesso inadeguate se pensiamo all'aumento della domanda derivante dall'invecchiamento della popolazione. 

 Mancano tecnici di laboratorio, medici di medicina generale, infermieri, una parte rilevante degli organici è vicina alla pensione e registriamo da qualche anno un "incremento significativo" del numero di assistiti per ciascun medico di base con situazioni drammatiche in alcune aree del paese.

Il 77% dei medici ha un'età superiore ai 55 anni e rispetto a 10 anni or sono ve ne sono oltre sei mila in più.

Invece di investire in armi e tecnologie militari esiste una autentica emergenza sanitaria e sociale che stando ai numeri del Bilancio non viene presa in considerazione 

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