Ombre sugli Enti locali. La manovra di Bilancio taglia risorse agli Enti locali e quindi ai servizi erogati alla cittadinanza

 Ombre sugli Enti locali. La manovra di Bilancio taglia risorse agli Enti locali e quindi ai servizi erogati alla cittadinanza

a cura della Cub PI di Pisa

 


La manovra di Bilancio avrà ripercussioni negative sulla tenuta degli Enti locali e presto faremo i conti con processi di esternalizzazione perchè in assenza di risorse economiche non resterà che appaltare alcuni servizi fino ad oggi a gestione diretta.

In prospettiva potremo imbatterci in cessioni di ramo di azienda obbligando personale pubblico a transitare in global e aziende partecipate.

Diventa ad esempio obbligatorio, ne parla anche l'Anci in un suo documento di critica alla Manovra, l' accantonamento della parte corrente spendibile l’anno successivo in conto capitale o  attraverso operazioni di abbattimento del debito e dei disavanzi, stiamo parlando di milioni di euro con una logica per altro vecchia, quella di rinviare all'anno successivo la capacità di spesa e di investimenti.

Vengono poi tagliate le risorse per investimenti  legati ad alcune opere o alla rigenerazione urbana salvando gli Enti locali dall'obbligo di assegnare ai Comuni più piccoli risorse pari al 70% di un fondo di loro spettanza.

Le Regioni non saranno tenute a raggiungere il 33% per la copertura dei posti negli asili nido, stiamo parlando delle aree meridionali nelle quali i nidi sono poco presenti e quasi interamente gestiti da terzi, ebbene gli obiettivi del Pnrr e della UE, ma anche della Finanziaria 2022, vengono dimenticati portando la copertura dei posti al 15%. Detto in altri termini, se prima su 100 bambini sotto 3 anni si doveva garantire  al 33% degli stessi un posto nei nidi, da domani questa opportunità sarà solo offerta al 15% con la forte penalizzazione delle aree meridionali e della occupazione femminile che nelle stesse è lontana anni luce dalle medie nazionali ed europee.

Le norme poi in materia di bilancio saranno ancora più stringenti di quelle sancite dal pareggio di Bilancio

E si lesinano fondi perfino sull'affidamento dei minori, abbiamo già visto il parziale disimpegno degli enti locali nell'assistenza degli alunni con disabilità, oggi i Comuni possono contribuire in base alle loro effettive disponibilità che sappiamo essere, negli enti piccoli, sempre più ridotti

E dove vengono promessi fondi statali di perequazione nelle risorse destinate agli Enti locali non è dato sapere se saranno sufficienti o con quali criteri verranno ripartiti vista anche la ristrettezza dei fondi a disposizione

In materia di personale, di turn over (alcuni comparti della Pubblica amministrazione hanno visto ridotti gli organici di migliaia di unità) un autentico ritorno al passato, infatti viene introdotto il turn over al 75% per le assunzioni a tempo indeterminato nell’anno 2025 in tutti i Comuni e Città Metropolitane con più di 20 dipendenti di ruolo in servizio.

insomma tagli orizzontali e senza costrutto dettati solo dal contenimento della spesa quando molti obiettivi del Pnrr sono ancora da raggiungere con la loro relativa rendicontazione.

Con quale coraggio si potrà parlare di una Manovra di Bilancio virtuosa e rispondente ai reali bisogni delle comunità locali se perfino i fondi destinati alla lotta al dissesto idrogeologico sotto oggetto di tagli?

 

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