La scuola come spazio di dialogo
La scuola come spazio di dialogo
di LAURA TUSSI
Un viaggio di speranza nella scuola del dialogo
pubblicato su Odissea, blog di Angelo Gaccione, compagno di Carlo Cassola
nell'attivismo pacifista.
Pensare la scuola come uno spazio di dialogo presuppone un doppio
cambiamento. Rompere con l’idea della scuola come spazio di divulgazione chiuso
tra le proprie mura, per immaginarlo come un ambito di comunicazione e
partecipazione. Questo implica due distinti procedimenti, ossia creare
strutture e processi partecipativi che promuovano l’azione congiunta attraverso
l’asse tra scuola, famiglia, comunità locale, ambiente sociale e costruire un
curricolo più democratico e integrato in modo da rompere con la tradizionale
classificazione tra apprendimento scolastico e apprendimento per la vita.
Inoltre è necessario concepire la scuola
e il suo sviluppo non solo come progetto tecnico, ma anche e soprattutto etico.
Qui la scuola, l’educazione, devono essere contemplate come pratica morale,
non in senso moralista naturalmente, ma soprattutto in qualità di etica e
politica e non solo come strumento tecnico per accumulare conoscenze. Sono
processi per nulla semplici e soprattutto nella scuola odierna purtroppo
immersa in una società di pretese neoliberiste con risultati misurabili e
palpabili: che puntano sul quantitativo e non sul qualitativo.
Gruppi dialogici: una pedagogia della reciprocità
nello sviluppo della competenza linguistica e del senso civico.
L’approccio comunicativo presuppone che gli studenti riescano ad apprendere
al meglio e si interessino maggiormente nella misura in cui si vedono
moltiplicate le possibilità di dialogare e di interagire con gli insegnanti, i
compagni, gli adulti, secondo l’innovativa “pedagogia della reciprocità” di
Bruner. Gli obiettivi generali di un progetto didattico e pedagogico consistono
nel favorire un apprendimento dialogico cooperativo e solidale, sviluppare le
capacità e le abilità e le attitudini comunicative necessarie per potenziare le
competenze linguistiche, come ascoltare, parlare, leggere e scrivere.
Inoltre è necessario promuovere la collaborazione tra scuola e famiglia
nell’apprendimento della lettura e della scrittura e rafforzare le capacità e
le disposizioni di pensiero per formare cittadini propensi alla partecipazione
democratica e alla cittadinanza attiva e globale, obiettivi promossi e
prefissati da Agenda Onu 2030.
Apprendiamo a vivere e a convivere: un modello
integrato e comunitario per lo sviluppo dell’apprendimento e della convivenza.
Noi insegnanti siamo preoccupati dalle problematiche quotidiane di
convivenza. Alcuni di noi sono andati formandosi nell’ambito della competenza
socio-emozionale e civica e allo stesso tempo mettono in pratica gli
apprendimenti con buoni risultati. Tutti i collegi docenti sono impegnati in un
processo di pratica riflessiva.
Abbiamo identificato le difficoltà dei
nostri studenti: difficoltà nel parlare e nel riflettere, nell’esprimere i
propri sentimenti, nel comunicare, ad esempio quando discutono e non si
ascoltano e assumono atteggiamenti distruttivi.
E abbiamo elaborato un piano d’azione creando uno spazio e un tempo di
incontro tra scuola e famiglia con l’obiettivo di poter riflettere insieme
sulla educazione dei nostri giovani, nel tentativo di costruire i criteri
educativi comuni affinché gli studenti possano avere riferimenti chiari con
azioni concrete che abbiano promosso: creazione della commissione mista
famiglia e scuola che anima le azioni di incontro e di analisi, riflessione e
formazione attorno alle inquietudini comuni come le abitudini, il tempo libero,
la televisione, l’adolescenza, il passaggio di scuola.
È strettamente necessaria la
collaborazione delle famiglie alle attività curricolari e agli eventi, alla
pianificazione e partecipazione alle giornate collettive dove studenti e
genitori si trovano tutti a scuola.
Infatti, la dimensione curriculare e il programma di competenza sociale ed
emozionale aiuta a migliorare le relazioni. Gli studenti nella dimensione
collettiva si sentono meglio e si denota un miglioramento scolastico: maggior
capacità di ascolto, di autocontrollo, di dialogo, di partecipazione: in
definitiva, la dimensione del collettivo li rende più responsabili per
affrontare situazioni di vita quotidiana. La dimensione comunitaria consta nel
processo di dialogo tra famiglia e scuola dove si percorre insieme un cammino
di condivisione e si condividono analisi e riflessioni e ci si accorda su
aspetti educativi di base, agendo in collaborazione. Stiamo costruendo un
percorso insieme, con molto entusiasmo e con tanto lavoro, con chi non è immune
da difficoltà e problemi, ma che è un cammino carico di speranze.
Su ODISSEA: https://libertariam.blogspot.com/2020/12/la-scuola-come-spazio-di-dialogo.html
Angelo Gaccione su Rai Scuola:
http://www.raiscuola.rai.it/articoli/angelo-gaccione-carlo-cassola-e-il-disarmo/37791/default.aspx
Durante il Salone del Libro di Torino 2017 abbiamo incontrato lo
scrittore Angelo Gaccione, con cui abbiamo parlato del suo ultimo
libro Carlo Cassola e il disarmo - La letteratura non basta - Lettere a
Gaccione 1977/1984, pubblicato da Tra Le Righe Libri.
Il libro di Angelo Gaccione raccoglie le lettere di Carlo Cassola, a lui
scritte dal 1977 al 1984, grazie alle quali Gaccione ricostruisce tutto il
percorso dello scrittore: la fondazione della Lega per il disarmo unilaterale
dell'Italia, l'impegno e la passione infuse in questa battaglia, ma anche le
difficoltà e l'ostracismo intellettuale e politico di cui Cassola fu circondato
proprio a causa di questo suo importante impegno per la pace. Ne emerge anche
un prezioso ritratto umano dello scrittore, della sua indole garbata e
generosa, raccontata da uno degli amici più cari che fu anche suo compagno
nella campagna pacifista, oggi più che mai attuale.
Angelo Gaccione, nato a Cosenza, è scrittore, drammaturgo, saggista e
poeta. Nel 2016 Gaccione ha curato insieme a Giorgio
Colombo Intervista a Pasolini, un'intervista inedita a Pier Paolo Pasolini
del 1961.
Commenti
Posta un commento