Contratti di lavoro: il modello che avanza
Sta
facendo discutere il nuovo contratto siglato alla multinazionale tedesca
Bayer, un contratto basato sui bonus e sul welfare aziendale. Gli
infortuni e le morti sul lavoro aumentano nel mondo, crescono in
termini esponenziali le malattie derivanti da produzioni nocive all'uomo
e all'ambiente, il capitalismo dal volto umano non esiste anche se si
presenta ai nostri occhi attento alla salute dei suoi subalterni, magari
delocalizzando nei paesi in via di sviluppo o nel terzo mondo le
produzioni piu' pericolose.
Le
nuove relazioni sindacali alla Bayer faranno scuola tanto che si esalta
la rinnovata e crescente attenzione dell'azienda verso la salute dei
suoi lavoratori nelle sedi tedesche e non, si promettono controlli
medici gratuiti per tutti\e, una preoccupazione che forse scaturisce non
solo dallo scambio diseguale tra aumenti salariali e welfare aziendale
ma anche dalla preoccupazione che la forza lavoro sia in grado di
sopportare ritmi sempre piu' intensi . Ma a pensar male si fa sempre
bene perchè il capitalismo dal volto umano ha tratto in inganno tanti
lavoratori e gli stessi sindacati.
Nasce
cosi' il doppio premio non solo per i dirigenti ma anche per gli operai
per spingere questi ultimi alla formazione, all'incremento della
produttività, ad acquisire sempre maggiori competenze con un utilizzo
flessibile della forza lavoro e dei tempi produttivi.
Occhialini
digitali, telecamere, monitor presenti sulla linea e i tablet agli
operatori per gestire la linea sono tra le principali innovazioni che
fanno risparmiarealla multinazionale soldi in forza lavoro viva
intensificandone lo sfruttamento. Pensiamo agli occhialini con tanto di
display attraverso cui i lavoratori ricevono dati, informazioni e
suggerimenti in tempo reale per ridurre sprechi e tempi morti, l'uomo
diventa un robot telecomandato e guidato in ogni suo movimento, dedito
in toto al profitto attraverso un algoritmo dedito alla intensificazione
dei ritmi.
La fabbrica del futuro sta
muovendo i primi passi, anzi ce ne rendiamo conto con anni di ritardo
con il consenso attivo del sindacato disponibile a sperimentare la
flessibilità oraria il cosiddetto coworking e lo smart working, tutti
elementi cardini dell'accordo integrativo 2018-2021
Questa
intesa prevede una sorta di premio individualizzato (chi accetta e
sostiene i cambiamenti alienanti sarà premiato) , parliamo del
cosiddetto premio di partecipazione con la scusa di volere conciliare i
tempi di vita con quelli dediti al lavoro (che crescono in termini
esponenziali anche attraverso tablet e smartphone), un premio che poi si
traduce in bonus servizi da spendere Lo scambio diseguale per essere
appetibile deve prevedere un incremento del premio per chi lo accetta.
Siamo
in presenza di una sorta di "ricatto" con il benestare sindacale o
davanti a un nuovo sistema di relazioni sindacali? Il ricorso allo smart
working è un aiuto ai lavoratori o alla produzione? E in cambio di
cosa?
La domanda da porci è una sola: le innovazioni riducono i tempi di lavoro, lo sfruttamento e l'alienazione oppure rispondono a interessi solo aziendali? La nostra risposta è scontata ma a pensarla diversamente è il sindacato complice sempre piu' convinto di collaborare con il capitalismo dal "volto umano ed ecologista"
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