Organismi paritetici: come depotenzio le Rsu
Sgb Comune di Pisa : Perchè l'organismo paritetico nominato dai sindacati provinciali rappresentativi non si sostituisca alla Rsu
Il Contratto Nazionale 2016/2018, all'art 6, introduce l'Organismo paritetico per l'innovazione. Si tratta di una novità, prevista negi Enti sopra 300 dipendenti, e va a modificare il quadro dei rapporti e delle relazioni sindacali. L'Organismo, costituito da un componente designato da ciascuna delle organizzazioni sindacali firmatarie dei contratti e da una rappresentanza dell'Ente, va a discutere materie dirimenti, che hanno una ricaduta diretta, tra le altre cose, sugli istituti contrattuali. Anzi se leggiamo con attenzione l'articolo del Contratto si evince che questo organismo puo' fortemente influenzare la stessa contrattazione di secondo livello e ingabbiare l'operato della Rsu e dei delegati eletti direttamente dai lavoratori e dalle lavoratrici
Si tratta di un organismo di “nominati” per la parte sindacale. La RSU, diversamente da tali membri, è rappresentativa dei lavoratori che l'hanno eletta. Si delinea così, per i lavoratori, uno scenario contraddittorio: con tale organismo si istituzionalizza una procedura che assegna argomenti decisivi, come l'organizzazione dell'Ente, a soggetti nominati dalle funzioni pubbliche e si depotenzia ulteriormente il ruolo dei rappresentanti eletti dai lavoratori stessi, escludendo di fatto i sindacati non firmatari di contratti che spesso sono maggioritari all'interno della stessa RSU.
In tale contesto quale sarebbe il ruolo riconosciuto alla RSU? Quali le reali possibilità di incidere sui temi oggetto di trattativa? Dovremmo rassegnarci all'idea di essere informati per “benevola concessione”?
Riaffermiamo il principio (democratico) per cui le tematiche oggetto di contrattazione, siano discusse con i rappresentanti eletti direttamente dai lavoratori che devono rendere conto del loro operato non alle segreterie provinciali dei sindacati rappresentativi ma ai loro colleghi e colleghe.
Il Contratto Nazionale 2016/2018, all'art 6, introduce l'Organismo paritetico per l'innovazione. Si tratta di una novità, prevista negi Enti sopra 300 dipendenti, e va a modificare il quadro dei rapporti e delle relazioni sindacali. L'Organismo, costituito da un componente designato da ciascuna delle organizzazioni sindacali firmatarie dei contratti e da una rappresentanza dell'Ente, va a discutere materie dirimenti, che hanno una ricaduta diretta, tra le altre cose, sugli istituti contrattuali. Anzi se leggiamo con attenzione l'articolo del Contratto si evince che questo organismo puo' fortemente influenzare la stessa contrattazione di secondo livello e ingabbiare l'operato della Rsu e dei delegati eletti direttamente dai lavoratori e dalle lavoratrici
Si tratta di un organismo di “nominati” per la parte sindacale. La RSU, diversamente da tali membri, è rappresentativa dei lavoratori che l'hanno eletta. Si delinea così, per i lavoratori, uno scenario contraddittorio: con tale organismo si istituzionalizza una procedura che assegna argomenti decisivi, come l'organizzazione dell'Ente, a soggetti nominati dalle funzioni pubbliche e si depotenzia ulteriormente il ruolo dei rappresentanti eletti dai lavoratori stessi, escludendo di fatto i sindacati non firmatari di contratti che spesso sono maggioritari all'interno della stessa RSU.
In tale contesto quale sarebbe il ruolo riconosciuto alla RSU? Quali le reali possibilità di incidere sui temi oggetto di trattativa? Dovremmo rassegnarci all'idea di essere informati per “benevola concessione”?
Riaffermiamo il principio (democratico) per cui le tematiche oggetto di contrattazione, siano discusse con i rappresentanti eletti direttamente dai lavoratori che devono rendere conto del loro operato non alle segreterie provinciali dei sindacati rappresentativi ma ai loro colleghi e colleghe.
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