Le opere dimenticate

In Italia i terremoti hanno devastato aree del nostro territorio, a distanza di molti anni questi territori sono privi della manutenzione necessaria e della ricostruzione di edifici pubblici e privati, di strade distrutte.

Se dopo 50 anni nel Belice i terremotati continuavano a vivere nelle case di prima accoglienza, l'emergenza terremoto nel Centro Italia è tutt'altro che superata.

Manca tutt'oggi un rapporto dettagliato sugli interventi effettuati e su quelli che a distanza di lustri vengono ancora rimandati.

L'emergenza in Italia riguarda la ricostruzione e la manutenzione delle strade ma anche alcune opere mai realizzate nonostante importanti finanziamenti per la loro realizzazione.

Le infrastrutture incompiute stridono con l'Italia delle grandi opere ritenute invece prioritarie e insostituibili

Siamo in presenza di tante opere dimenticate , ogni Governo ha sostituito le priorità dei precedenti esecutivi o ha preferito investire altrove, per esempio l'alta velocità ha preso il sopravvento sulle numerose autostrade ritenute prioritarie negli anni Berlusconiani.

Ci piacerebbe allora aprire un dibattito reale sulle tante opere incompiute e sulla loro effettiva utilità e parliamo di reti ferroviarie o di autostrade come la Civitavecchia Orte-Ravenna-Mestre , l’autostrada “Tirrenica” A12 Livorno-Civitavecchia , la superstrada “Due Mari” , il tratto Grosseto-Siena. Sono solo alcuni esempi di opere giudicate prioritarie ma che nel corso degli anni hanno creato contenziosi continui tra Stato ed Enti locali, pensate a tavolino senza mai coinvolgere nella loro ideazione le comunità locali che spesso si sono mobilitate contro lo scempio dei territori.

 Poi ci sono i contenziosi legali connessi alle concessioni a gruppi importanti o a gare di appalto, quando ci sono stati, messe in discussione da ricorsi legali e contenziosi finiti perfino alla Corte europea.

 Prima di parlare di grandi opere bisognerebbe prima sciogliere un nodo dirimente: quali sono le opere incompiute necessarie al paese e come realizzarle con il minor possibile impatto ambientale e ovviamente con il consenso delle popolazioni locali.

Ma prima di ogni altro intervento, prioritaria dovrebbe essere la ricostruzione delle aree terremotate di cui ogni politico si ricorda solo in campagna elettorale.


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