A cosa servono i comitati unici di garanzia?



a seguire la storia di un cug in un ente pubblico....


Non tutto il personale della pubblica amministrazione sa della esistenza del Cug, comitato unico di garanzia, la cui finalità dovrebbe essere quella di favorire l'uguaglianza nel lavoro tra uomini e donne  contrastando ogni forma di discriminazione e mobbing, oltre a  garantire pari opportunità e dignità sul posto di lavoro a tutti indistintamente, lavoratori/trici.

Ovviamente il Cug è un organo privo di potere effettivo che dovrebbe tuttavia prestare ascolto a ogni singolo dipendente con un occhio di riguardo alle donne, alla disabilità, alle situazioni di particolare disagio derivanti magari da alcune discriminazioni.

Recentemente il Cug si è espresso con una nota critica sulla valutazione  del personale e sul ciclo della performance al Comune di Pisa riprendendo quanto noi da tempo sosteniamo ossia la urgente necessità di rivedere l'intero sistema.

Al Comune di Pisa gran parte del sindacato non vuole discutere nel merito della parte normativa, fa comodo limitarsi alla discussione del fondo della produttività senza mai entrare nel merito della organizzazione del lavoro e dei servizi, insomma il "manovratore" agisca indisturbato che il sindacato non si opporrà.

Nel pubblico impiego la rovina del sindacato e la sua delegittimazione sta proprio nella supina accettazione degli ambiti ormai esigui di trattativa, ci si limita a contrattare poco o nulla senza mai entrare nel merito della organizzazione del lavoro e dei servizi, senza mai obiettare sulla ripartizione degli straordinari e dei carichi di lavoro.

Per esempio, al Comune di Pisa, chi volesse contestare e fare ricorso a fronte di una valutazione dirigenziale che non ritiene equa, puo' solo inviare la classica letterina all'Oiv che appurerà se le procedure burocratiche sono state adempiute ma senza andare oltre.

Alcuni dirigenti non hanno mai fatto dei seri colloqui motivazionali e discusso con il singolo dipendente gli obiettivi da raggiungere, va detto senza generalizzare questo comportamento.

Chi volesse ricorrere contro la valutazione potrà solo adire per vie legali a suo carico e onere, non esiste alcun organismo super partes che prenda in esame la valutazione avvenuta e possa anche indurre , davanti a elementi probanti, il dirigente a rivedere e riformulare il giudizio.

E alla luce delle recenti progressioni orizzontali, di giudizi cosi' disparati tra dipendente e dipendente, tra direzione e direzione, sentiamo la necessità di questo organismo super partes e anche di rivedere il sistema della performance che sembra un terno al lotto.

Recentemente hanno approvato la nuova composizione del Cug al comune di Pisa e al contrario di altri enti (per esempio la Provincia di Pisa per dirne solo una geograficamente vicina) sono ammessi solo i sindacati maggiormente rappresentativi mentre chi non ha firmato il contratto, come i Cobas, nonostante i consensi e i tanti voti in Rsu sono tenuti fuori.

Questa è la democrazia vigente e contro la quale continueremo a batterci.

Chi poi fa parte del Cug non dovrebbe ricoprire incarichi sindacali perché è possibile che un dipendente voglia rivolgersi a questo organismo criticando anche l'operato del sindacato e giudicando alcune scelte operate dallo stesso  di ostacolo alle pari opportunità. Per dirne una: se pensi di essere stato penalizzato da una mancata progressione orizzontale o da un accordo sindacale, se ti rivolgi ad un organismo pensando di essere ascoltato, come è possibile che gli stessi autori dell'accordo possano anche sedere tra i membri del cug?

Per cgil cisl uil la democrazia sindacale è occupazione sistematica dei posti di potere.

Non si capisce a i criteri con i quali abbiano scelto i membri designati dall'amministrazione comunale ma soprattutto non si può che obiettare sulla scelta del  funzionario Po  del personale come presidente del Cug

Non pensiamo che lo stesso funzionario abbia da trarre qualche vantaggio da questa nomina, a dircela tutta non  gli porterà alcun beneficio economico o di carriera. La critica non è rivolta alla sua persona ma al ruolo che ricopre nella macchina comunale.

E' profondamente sbagliato che il responsabile dell'ufficio personale sia allo stesso tempo presidente di un organismo al quale teoricamente i dipendenti dovrebbero rivolgersi dopo non avere trovato ascolto  e soddisfazione proprio dagli uffici stessi del personale.

La decisione della segretaria generale, da cui dipende la nomina del cug, è quindi profondamente sbagliata.

Se vogliamo promuovere il benessere dei lavoratori e delle lavoratrici (un benessere fittizio visto che da otto anni non si rinnova il contratto nazionale per responsabilità degli stessi sindacati ), bisogna rivedere la parte normativa in materia di valutazione ma anche assicurare maggiore mobilità al personale che ne fa richiesta, quella mobilità che nel nostro Ente è stata spesso accordata in maniera discrezionale e non regolata in maniera trasparente.

Infine, se vogliamo che il Cug sia una cosa seria (non ce ne vogliano i membri designati ai quali  è doveroso augurare un proficuo lavoro) sarà il caso che a guidarlo non sia il responsabile del personale che presto potrebbe trovarsi in una situazione imbarazzante e ricca di contraddizioni, sempre che la sua nomina non sia stata invece  una scelta deliberata per chiudere la bocca ad ogni dipendente e vanificare lo stesso strumento del cug.

Ma i\le dipendenti della pubblica amministrazione hanno ancora diritto di parola e di ascolto? Parrebbe proprio di No|

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