Il programma minimo di Confindustria

 Sulle pagine de Il Sole 24 ore, edizione domenicale di fine Giugno, una intervista a Bonomi, ne riportiamo un passo significativo 

Bisogna reagire agli errori del passato, che hanno portato ad un aumento di 800 miliardi del debito pubblico dal 2010 al 2021. La spesa pubblica è raddoppiata ma, ha detto Bonomi, i poveri sono saliti dai 2,1 milioni del 2008 a 5,6 milioni del 2021. Motivo? I bonus, le una tantum a pioggia, che si possono anche sommare: «vanno al 50% della popolazione, invece che concentrarsi su quel 10% che ha bisogno». 

Proviamo a sintetizzare le posizioni di Confindustria?

  • il salario minimo non serve è solo un impiccio per il sistema imprenditoriale perchè aumenterebbe il costo del lavoro
  • l'età pensionabile deve tornare a crescere a prescindere dalle aspettative di vita
  • urge riprendere la lotta al debito pubblico con politiche di austerità
  • i bonus non servono, lo stato deve smantellare il suo welfare aiutando gli indigenti
  • urge ridurre le tasse alle imprese, la riduzione del cuneo fiscale, se ne parla da almeno 20 anni, troverà tutti concordi: imprese, sindacati, partiti di centro destra e centro sinistra. 
  • allinearsi con le politiche Nato e Usa perchè la Ue mantenga la barra dritta a favore delle sanzioni alla Russia, se ci saranno costi aggiuntivi saranno a carico della fiscalità generale (gli aumenti di luce e gas ad autunno saranno a due cifre proprio a causa delle sanzioni alla Russia)
  • rilancio del cosiddetto nucleare pulito a mero discapito delle rinnovabili
  • esonero dai contributi  a carico dei datori in cambio di  nuove assunzioni
  • riduzione della contrattazione nazionale  per favorire la contrattazione di secondo livello (con innumerevoli deroghe ai contratti nazionali) molte delle quali già previste dai ccnl e le politiche del welfare aziendale


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