Il crollo del potere di acquisto dei salari negli Enti locali
Il crollo del
potere di acquisto dei salari negli Enti locali
a cura della CUB PISA
Gli ultimi rinnovi contrattuali
non hanno recuperato il potere di acquisto perduto da 20 anni ad oggi. Alcuni
settori come l’istruzione e gli enti territoriali presentano incrementi sulla
carta inferiori al codice Ipca che poi non considera l’aumento delle tariffe
energetiche ed è il sistema applicato per quantificare l’importo degli aumenti
nei rinnovi contrattuali.
Crescono le disparitÃ
di trattamento, per dirne una ministeri e sanità hanno avuto accesso a risorse
extra-contrattuali ossia i 190 milioni per il fondo accessorio stanziati con
l’ultimo decreto PA. Sia ben chiaro che noi crediamo giusto incrementare le
buste paga in sanità ma davanti alla perdita di organici negli altri comparti
Aran e Governo, ma anche Anci e Upi, cosa intendono fare? E soprattutto perché
non incrementano lo stipendio di base prevedendo anche progressioni di carriera
automatiche?
In 20 anni gli enti
locali hanno perso oltre il 20 % di addetti, sono aumentate le funzioni e i
carichi di lavoro e i nostri salari risultano in caduta libera, eppure al
personale degli enti locali è demandata la gestione di oltre 40 miliardi di
PNRR come agli agenti di Polizia Municipale viene chiesto di presidiare le
città e alle educatrici è stato promesso un cambio di profilo che arriverà solo
per poche.
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