Cile, casa di Allende: la destra non aveva bisogno di questo prezioso aiutino
Cile, casa di Allende: la destra non aveva bisogno di
questo prezioso aiutino
di Rodrigo Rivas
La destituzione della senatrice cilena Isabel Allende
Bussi, le dimissioni della ministra Maya Fernández Allende e la memoria del
compañero presidente Salvador Allende Gossens
Nel Cile, il 4 marzo 2025 il Tribunale Costituzionale
(TC) ha destituito dal suo incarico la senatrice Isabel Allende Bussi, figlia
del presidente Salvador Allende.
Coinvolta nello stesso affare, il 5 marzo 2025 si è
dimessa dal suo incarico la ministra della difesa, Maya Fernández Allende,
nipote del presidente e figlia di Taty, la seconda figlia del presidente, morta
suicida alla fine degli Anni '70.
In seguito alla sentenza, la sinistra cilena si è
divisa.
Per alcuni è stata corretta ed inevitabile.
Altri gridano allo scandalo.
La destra ovviamente gongola: senza sforzo mette in
crisi il governo di centrosinistra, divide la sinistra e ne spedisce a casa due
sue bravissime dirigenti. Per di più, copre le sue magagne e furti - ben più
gravi - e diffonde il solito ritornello universale "sono tutti
uguali".
Tutto nasce da un "piccolo affare": la
vendita della vecchia casa del presidente allo Stato, per circa 900.000 euro.
Riassumiamo i fatti:
1. Fino alla sua elezione a presidente - 4 settembre
1970 - la famiglia Allende Bussi viveva in una casa di proprietà simile a
quelle del ceto medio cileno, in Via Guardia vieja.
Per ragioni di sicurezza, dopo la sua elezione a
presidente della repubblica, la famiglia Allende Bussi traslocò ad un immobile
di proprietà pubblica in Via Tomás Moro.
Questa casa è stata bombardata l'11 settembre 1973,
pur sapendo che il presidente era già al suo posto di lavoro nel palazzo
presidenziale.
Allende è morto durante l'attacco condotto coi carri
armati e bombardamenti aerei sul palazzo presidenziale noto come "la
Moneda".
2. Nel Cile la legge stabilisce che né i parlamentari
né i ministri in carica possano fare affari con lo Stato.
La pena prevista, oltre agli eventuali danni
procurati, è la decadenza immediata dei rispettivi incarichi.
3. Isabel e Maya, figlia e nipote di Allende,
rispettivamente parlamentare da una trentina d'anni e ministro della difesa in
carica, hanno venduto la vecchia casa di Via Guardia vieja allo Stato cileno
per circa 900.000 euro.
Non è una grande cifra perché non era una grande casa.
Certo: il suo valore morale era, per i cileni, assai
più alto.
4. Reso pubblico l'affare, la destra ha sollecitato al
TC una decisione sulla sua liceità, ovvero le ha chiesto di decidere se era
stato o meno commesso un reato e, in caso affermativo, l'ha sollecitato ad
applicare le pene corrispondenti.
Il TC non ha fatto altro che procedere in questo
senso.
Credo non potesse fare diversamente.
5. La senatrice è stata destituita e la nipote si è
salvata, credo, perché all'epoca dei fatti non era ancora ministra ma, penso
giustamente, si è dimessa subito dopo dal suo incarico.
Nessuno contesta il fatto che a entrambe sia stata
applicata la norma legale.
6. Isabel e Maya sostengono che non conoscevano la
suddetta norma.
1. Mio commento "legale":
Non essendo avvocato, chiedo scuse per l'eventuale uso
improprio dei termini.
Nel mondo occidentale, non conosco altre situazioni,
dal diritto romano ai codici napoleonici si è creato un corpo di norme di
generale applicazione denominato giurisprudenza.
Tali norme, in un paese ligio alle regole com'è il
Cile (non sostengo che ciò sia necessariamente un bene), sono note ad ogni
studente di primo anno di qualsiasi facoltà universitaria.
Né cito due che mi sembrano applicabili a questo caso:
a) quando il testo della legge è chiaro, non si devono
cercare interpretazioni che ne modifichino tale senso.
Il testo della legge applicata è chiarissimo.
b) se fosse ammissibile l'ignoranza come motivazione
sufficiente per non applicare una legge, nessuna legge potrebbe essere
applicata.
Ergo: si suppone che tutte le leggi siano note a tutti
i cittadini.
È del tutto evidente che la conoscenza/ignoranza della
legge crea forti disparità tra le persone soggette ad essa. Ma questa disparità
è materia di lotta politica e comunicativa, non di diritto.
2. Mio commento politico
a) non mi pare né credibile né accettabile che le due
dirigenti in questione ignorassero la legge.
b) si potrebbe sostenere che la legge non si debba
applicare ai parenti di Allende o di qualsiasi altra figura di spicco?
In Italia, norme in questo senso sono in discussione
proprio ora ma, oltre a dire che tali pretese vanno combattute, penso che tutta
la sua storia dimostra che il primo ad essere in disaccordo con tali privilegi
sarebbe stato Allende stesso.
E, pur se il caso è certamente diverso, penso che chi
considera giusta la ineleggibilità di Marine Le Pen per furto, non possa
protestare.
c) questa sentenza serve alla destra cilena?
Indubbiamente si.
Tuttavia, mi auguro che lo sfruttamento che questa ne
fa e né farà non sorprenda nessuno, perché sarebbe indice di seri problemi di
comprendonio.
La destra non fa altro, com'è del tutto logico, che il
proprio mestiere.
d) è colpa del governo Boric?
E perché dovrebbe essere colpa del governo Boric?
Mi pare evidente che la responsabilità è delle due
signore direttamente coinvolte.
Aggiungo 4 veloci note e una mia conclusione:
1. non sembra che le persone coinvolte avessero un
disperato bisogno di denaro;
2. gli stipendi dei parlamentari cileni sono più che
decenti nel contesto del paese;
3. per il suo valore morale, la vecchia casa del
compagno presidente Allende avrebbe dovuto essere trasformata in un museo
aperto alla sua gente. Non è una idea strampalata ma una proposta fatta molto
tempo fa.
4. Penso che il governo Boric passerà alla storia come
un altro governo del centrosinistra cileno.
Perché avendo avuto possibilità molto diverse,
considero questa la sua vera colpa.
La reputo grave ma, fino a prova contraria, questo
specifico pasticcio è nato e consumato tra queste due persone della famiglia
Allende.
La mia conclusione:
Lo sconforto è forte.
Potente signore è don denaro. Acceca molte, troppe
persone.
Peccato.
La destra, che stando ai sondaggi probabilmente
vincerà le prossime elezioni presidenziali cilene di fine anno ed è questa la
grave responsabilità di un governo arrivato sulle ali di una rivolta popolare,
non aveva bisogno di questo penoso, e per loro prezioso, aiutino.
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