Gaza e Ucraina e il resto del mondo. La memoria è il futuro

 Gaza e Ucraina e il resto del mondo. La memoria è il futuro



di Laura Tussi

 

"Fermiamo il silenzio. Alziamo la voce. Ogni vita rubata è una ferita atroce"

Fabrizio Cracolici, Ivano Angelo Monti 

 

Educare le nuove generazioni alla memoria storica per evitare la ripetizione degli errori del passato e promuovere una società più giusta e inclusiva.

 

I "Partigiani della Pace" furono un movimento pacifista di massa attivo soprattutto negli anni della Guerra Fredda, a partire dalla fine degli anni '40. Il movimento nacque nel contesto della crescente tensione tra Stati Uniti e Unione Sovietica, con la minaccia dell'uso di armi nucleari.

Ebbe origine dal pronunciamento pacifista di intellettuali europei, tra cui Picasso, con il manifesto di Einstein e Russell, riuniti nell'agosto 1948 a Wroclaw, in Polonia. Fu attivamente appoggiato dall'Unione Sovietica e dal Cominform.

I loro obiettivi erano promuovere la pace e il disarmo, opporsi all'uso di armi nucleari e mobilitare l'opinione pubblica contro la guerra. Fu un movimento eterogeneo, con partecipazione di persone di diverse ideologie. Realizzò una ampia mobilitazione popolare, con manifestazioni e iniziative in tutto il mondo.

In Italia, il movimento ebbe un forte sostegno da parte della sinistra politica.

Figure importanti ne fecero parte: Pablo Picasso e Albert Einstein e tra gli italiani si annoverano Nenni, Vittorini, Guttuso, Quasimodo, Ginzburg e Einaudi.

Il movimento si sviluppò durante la Guerra Fredda, un periodo di forte tensione internazionale.

La minaccia nucleare era una delle principali preoccupazioni del movimento.

In sintesi, I Partigiani della Pace furono un movimento che si batté per la pace e il disarmo in un periodo storico caratterizzato dalla paura della guerra nucleare.

Giorgio Cremaschi sostiene che questo libro I Partigiani della Pace di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, EMI Editrice Missionaria Italiana, è un autentico manuale per la pace. La prefazione è di Paolo Ferrero e i contributi attivi e partecipativi e di supporto fortemente militante sono di Giorgio Cremaschi e Vittorio Agnoletto e Alex Zanotelli e Moni Ovadia e Maurizio Acerbo.

Il libro è molto opportuno per il rischio di una escalation militare già in atto, di politiche di riarmo e di una guerra nucleare.

Al tempo dei partigiani della pace si trattava di un periodo di stasi e di distensione tra la Nato e l'Unione Sovietica, anche tramite il trattato INF del 1980 con lo smantellamento degli euromissili nucleari di Comiso.

Ma con il crollo del muro di Berlino e il patto di Varsavia e la cortina di ferro, gli Stati Uniti invece di operare per sciogliere la Nato contribuiscono ad ampliarla anche militarmente. Recentemente abbiamo partecipato a un presidio a Solbiate Olona in provincia di Varese contro l’insediamento di un quartiere generale Nato, come stabilito e deciso e imposto dal già segretario della Nato Stoltenberg dopo l’incontro e il vertice di Madrid e di Vilnius e di Washington.

Sandro Pertini nel 1949 diceva che il patto Atlantico avrebbe portato solo a nuove guerre e mai a una pace sicura e nel 1991 assistiamo all’accordo vocale che non è mai stato rispettato tra Gorbačëv e Bush senior sul fatto che la Nato non doveva estendersi verso i territori ad Est e doveva in un certo qual modo gradualmente smantellarsi a livello militare. Questi accordi vocali non sono mai stati rispettati e nel 2018 gli Stati Uniti aboliscono il trattato INF che prevedeva lo smantellamento degli euromissili supersonici e ipersonici a testata nucleare, come sostiene Domenico Gallo in un suo recente articolo.

In seguito, il trattato New Start che scade nel 2026 ed è volto a rallentare la corsa agli armamenti nucleari, non è stato confermato dalle superpotenze. Nel 2014 e 2015 Minsk 1 e Minsk 2 sono i trattati che vogliono porre fine alla guerra del Donbass, ma la Nato e gli Stati Uniti si  oppongono alla loro attuazione.

In questa guerra in Ucraina abbiamo assistito al lancio da parte della Russia di bombe termobariche nelle trincee, ma intanto, nel frattempo, in tutta risposta militare, la Germania e l’Occidente inviavano i Taurus e i Leopard sul confine e la Russia avrebbe potuto rispondere innescando la terza guerra mondiale e nucleare.

Intanto spostandoci geopoliticamente e logisticamente in Palestina, il giornale israeliano pacifista Haaretz che denunciava le atroci nefandezze dei coloni e dell’esercito di occupazione è stato praticamente smantellato e sono stati tolti i fondi per il sostentamento e la prosecuzione delle denunce contro i sionisti.

Antonio Guterres viene considerato dal governo di Israele una persona non grata. Gli intellettuali negli Stati Uniti con gli studenti sono contro i finanziamenti delle Università israeliane per la ricerca sugli armamenti e sul nucleare e sono per la ferma posizione dello stop al genocidio contro Gaza. 

Noi collaboriamo con la Facoltà di Lettere dell’Università "La Sapienza" di Roma, che è la prima nel mondo, con i chiarissimi professori e decani Salvatore Izzo e Luciano Vasapollo che hanno adottato questo nostro libro I partigiani della pace nel corso di Lettere dell’Università "La Sapienza" di Roma. I due docenti hanno accompagnato tutti gli studenti che hanno appostato le loro tende davanti all'università, per denunciare il genocidio in atto, al cospetto di Papa Francesco.

Non dobbiamo mai smettere di denunciare e esprimere il nostro pensiero divergente e di contrapposizione attraverso i nostri articoli e i nostri scritti, i nostri testi e i nostri libri “per ricomporre l’infranto” per citare Walter Benjamin, che vide il quadro di Paul Klee, Angelus Novus volto verso la memoria, il passato. Un passato di macerie e di rovine e di tragedie e violenze e di guerra. E l'Angelo volge in seguito finalmente lo sguardo verso il futuro, quindi la memoria e il futuro e si rivolge verso un avvenire privo di conflitti armati e ricco di speranza di pace e solidarietà verso gli ultimi della Terra.

All’inizio dei fatti del 7 ottobre, Neve Shalom What al-Salam che è una scuola di pace Israelo-Palestinese ha lanciato un grande appello e un sentito monito di nonviolenza al mondo intero che è stato praticamente inascoltato e disatteso.

Il già sindaco di Messina Renato Accorinti sta lavorando con assiduo impegno e con il supporto di attivisti per la nonviolenza per far cessare i conflitti armati nel mondo al fine di istituire un Ministero della pace sia in Italia sia in Europa.

Intanto in Cisgiordania si continua a bombardare sulle tende degli sfollati e anche a Rafah. E ancora sfollati e ambulanze e ospedali e sedi Onu. Annientati. A Gaza la morte è dappertutto.

Ricordiamo il grande esempio dei Calp del porto di Genova, ossia dei coraggiosi Camalli di Genova e non solo e altri porti italiani che si rifiutano di imbarcare armi sulle navi verso Israele e verso le zone di guerra.

Ricordiamo che in Sardegna la RWM è una fabbrica che produce bombe che sono state mandate e inviate per bombardare lo Yemen in quel conflitto armato che è stato una delle guerre più gravemente genocide di questo secolo: i bombardamenti dell’Arabia Saudita contro lo Yemen.

La RWM non ottempera alla legge 185/90 sull’export di armi, ma al contrario l’assetto idrogeologico di Domusnovas, sede della fabbrica di bombe, viene deturpato perché l’azienda di bombe tampona i fiumi e ferma e arresta il percorso dei corsi d'acqua per ampliare ulteriormente questa fabbrica che appunto produce solo morte.

La corte di giustizia internazionale dichiara illegale l’occupazione di Israele. Il presidente ucraino e il presidente israeliano, scaduto il loro mandato presidenziale, rimandano le elezioni politiche secondo la legge marziale, e la loro sopravvivenza è legata al proseguimento del conflitto armato e del genocidio.

Nell’estate del 2024 in Puglia si è tenuto un contro forum in opposizione al vertice del G7 che impone un immane piano di riarmo della Nato e degli USA: il più grande progetto di riarmo dopo la guerra fredda. E i nostri compagni pacifisti resistono a questo vertice Nato con varie iniziative e sono gli autentici partigiani della pace.

Tutti noi pacifisti e nonviolenti ci rifacciamo alla War Resisters International e alla campagna Object War, ossia sosteniamo come movimenti pacifisti tutti gli obiettori e i disertori e i renitenti che si rifiutano di imbracciare le armi e di fare la guerra in tutto il mondo e in tutti i territori del pianeta dove le persone sono massacrate da conflitti armati e da atti terroristici.

Un ricordo e un pensiero va ai premi Nobel per la pace per il disarmo nucleare. Nel 1985 i medici contro il nucleare e nel 2017 la campagna internazionale Ican per il disarmo nucleare universale e nel 2024 l’associazione degli Hibakusha sopravvissuti all’Olocausto di Hiroshima e Nagasaki.

La Von der Leyne si rifà all’articolo 122 e evita il voto al parlamento europeo che ha facoltà consultive per passarlo al consiglio europeo e alla commissione che approva con facoltà deliberativa per i casi di emergenza e di catastrofi gravi e urgenti e emergenti; ma l’emergenza vera la impongono loro con la guerra in Europa e la volontà di annientamento con le armi. Noi dobbiamo reagire a questo regime dittatoriale mascherato da finta democrazia che vuole investire 800 miliardi di euro nel riarmo dell’Europa a discapito dello Stato sociale nella sua complessità.

Il governo italiano parla di una narrazione di guerra della Russia che possiede il nucleare, ma definitivamente quest’anno sono state stoccate le famigerate bombe B 61-12 altamente sofisticate e distruttive, bombe nucleari nelle basi Nato di Ghedi e Aviano.

Biden aveva dato il permesso all’Ucraina di utilizzare le armi e i missili a lunga gittata contro la Russia.

Il Cile, quello del grande Allende e il Sudafrica dell'indimenticabile Nelson Mandela, si sono uniti per fermare il genocidio a Gaza presso la corte internazionale di giustizia, ma l’Europa non vuole incontrare i relatori dell’ONU e neanche l’Italia.

Questa per sommi capi sembra la situazione che si è sviluppata in questi ultimi mesi e in questi tre anni di conflitto russo ucraino, tra Russia e Ucraina, Nato e Stati Uniti e in terra di Palestina. La memoria è il futuro

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