I dati della crisi occupazionale non ammettono smentita

E' ormai appurato che  la bassa intensità del lavoro sia tra le cause principali della crisi, troppi part time e contratti precari. Il ruolo del sindacat dovrebbe essere quello di combattere la precarietà, al contrario si continua ad accordare flessibilità e deroghe nell'interesse esclusivo dei padroni. Dopo il contratto nazionale del trasporto aereo è la volta del contratto dei lavoratori del cemento, della calce e dei suoi derivati, siglato da Federmaco e Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil con la solita lista di deroghe al Decreto dignità.
Per i contratti a tempo determinato saranno possibili rinnovi per 24 mesi senza causali e fino a 36 mesi in casi particolari, ad esempio produzioni non previste e per questo giudicate straordinarie. In cambio di cosa? La stabilizzazione della metà dei nuovi assunti ma accordando ulteriori margini di flessibilità per esempio  attingendo a piene mani dall'interinale.
I prossimi anni diranno se questo impegno sarà stato rispettato o se invece addurranno la situazione di crisi del settore per ottenere un ulteriore taglio alle assunzioni previste.
Anche la parte economica è figlia del compromesso a perdere, si parla , dopo anni di aumento di 90 euro in tre tranche,e sempre piu' flessibilità, maggiore potere accordato agli enti bilaterali che da tempo stanno scippando alle Rsu materie un tempo oggetto di contrattazione per non parlare poi della sanità e previdenza integrativa che ormai tutti sanno essere lo strumento con cui indebolire previdenza e sanità pubbliche.
E per chiudere in bellezza, si fa per dire, arrivano le ennesime forme di mobilità e flessibilità, un accordo fotocopia di tanti altri e figlio del baratto a perdere tra salario e welfare aziendale.
Sono queste le scelte necessarie per salvaguardare occupazione e potere di acquisto salariale? Noi pensiamo di No

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