Lettera aperta ai soci lavoratori Cft
In questo anno, da quando Cft ha rischiato il fallimento, i
sacrifici richiesti ai soci sono stati considerevoli; dalla 14ma non
pagata ai Rol non corrisposti fino ai 10 mila di euro di quota sociale
che ciascun socio continua a versare in rate mensili. Nei prossimi
mesi i lavoratori non soci avranno la 14ma ma solo a partire da
Febbraio, mese in cui si è insediato il commissario.
Ad oggi non è possibile concludere alcun accordo sindacale, è
sospesa la contrattazione di secondo livello, gli stipendi arrivano
puntualmente ma non ci sono i soldi per anticipare parte della mutua ai
lavoratori con ccnl dell'agricoltura, una situazione dominata dalla incertezza che preoccupa non poco i lavoratori soprattutto in vista dei cambi di appalto.
Noi non vorremmo che ai soci venissero chiesti ulteriori impegni
perchè qualsiasi ed ulteriore proposta sarebbe indecorosa visti i
sacrifici fatti e quelli che nei prossimi mesi\anni sosterremo.
Analogo discorso vale per i lavoratori non soci che attendono con la
fine dell'estate il pagamento di tutte le spettanze sospese, parliamo
di quanto loro spetta per le prestazioni lavorative antecedenti al
Febbraio 2019.
Siamo preoccupati per i posti di lavoro, ci chiediamo se Cft abbia
ancora un futuro, in ballo non sono solo i posti di lavoro di tanti
operai e impiegati ma è in gioco ben altro, anni di impegno profuso per
far vivere una cooperativa che si è affidata a un gruppo di managers che
l'ha portata quasi al fallimento, interessati ad operazioni" spericolate"
che hanno accresciuto l'indebitamento con le banche e i creditori fino alla crisi dell'estate 2018.
E in ogni caso la quota sociale continuerà ad essere richiesta ai
soci rappresentando una entrata certa sulla quale il piano di
risanamento a suo tempo fece affidamento,
Esistono allora prospettive per l'immediato futuro?
Noi ce lo auguriamo ma ogni
scelta futura non dovrà avvenire sulla pelle dei soci e dei lavoratori che già molto hanno dato
alla causa della cft e attendono soluzioni reali per risolvere i
problemi. Ci auguriamo che la decisione del commissario incaricato dal Tribunale sia quella di restituire alla normalità la vita della cooperativa ma sarà necessario ricostruire un clima di fiducia e di collaborazione che la
crisi e le fallimentari scelte della vecchia dirigenza hanno sicuramente
messo a rischio.
Non saranno ulteriori sacrifici la via di uscita dalla crisi, non si facciano quadrare i conti imponendo salassi ai soci facendo credere a tutti che la sola via di uscita da questa situazione caotica sia decurtare i salari o aumentare i ritmi di lavoro.
I lavoratori, soci e non, hanno già dato
Sindacato Generale di Base
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