Intervento in consiglio comunale sui servizi educativi e sui servizi al cittadino

La decisione assunta dalla Amministrazione comunale di sopprimere una sezione alla materna Agazzi per il prossimo anno scolastico ha prodotto, ad oggi, tre scioperi nei servizi educativi con la pressochè totale adesione delle educatrici e delle maestre della scuola di infanzia.
 
Nell'anno scolastico ormai alla fine abbiamo piu' volte chiesto di ritornare indietro su una decisione che, dati alla mano, non ha prodotto i risultati auspicati perchè le scuole dell'infanzia non comunali, di Gagno e del centro storico, non hanno incrementato le richieste dell'utenza e, al pari degli anni scorsi, le sezioni saranno aperte attigendo dalle liste di attesa e da quanti provengono dai comuni limitrofi. Poi è bene ricordare che anche dopo la soppressione della sezione alla Materna Agazzi una ventina di genitori avevano dichiarato e messo per scritto che avrebbero voluto iscrivere i loro figli alla Agazzi, proprio nella sezione che la Giunta aveva deciso di sopprimere.
 
La domanda da porci è quindi un'altra: a chi giova interrompere la continuità didattica tra sezioni in una materna? E se poi questa materna viene premiata dentro un ambizioso progetto come quello delle città educanti riconoscendone il valore educativo, perchè allora perseverare nella scelta sbagliata? Ci viene detto che la diminuzione delle nascita è tra i problemi piu' diffusi che porterà alla soppressione di seziono in scuole di vario ordine e grado, dalla materna all'Elementare, tuttavia nel caso della scuola al Cep parliamo di un quartiere nel quale le nascite non mancano.
Prendiamo ad esempio la scuola elementare Novelli la cui presenza con tutte le sezioni e i servizi oggi esistenti sarebbe di fondamentale importanza per il quartiere, qui si tratta di salvaguardare la esperienza del servizio a tempo pieno a supporto delle famiglie e a tutela della continuità didattica.
Quando si sopprimono classi  spesso avviene che in altri istituti comprensivi ci siano troppi bambini per sezione  e, per quanto la legge consenta di formare classi di 28/29 bambini, resta innegabile  che " in presenza di alunni con disabilità sono costituite, di norma, classi con non più di 20 alunni "  menzionando alla lettera il D.P.R. 81/09. Altro ragionamento riguarda le insegnanti di appoggio da assicurare in tempi celeri a tutte le classi che necessitano del loro apporto perchè l'assenza di queste insegnanti non determina solo la privazione di un servizio fondamentale per i diversamente abili ma si ripercuote negativamente su tutti gli altri bambini.
Ma torniamo alla decisione di sopprimere la sezione alla Materna Agazzi e alla idea di statalizzare tutte le scuole materne comunali, un percorso non semplice soprattutto se nei prossimi anni arriveranno i cali di nascite da tempo annunciati, una situazione che porterebbe lo Stato a ragionare sulla opportunità di accollarsi le 3 scuole dell'infanzia oggi gestite dal Comune in presenza di un eventuale calo delle iscrizioni alle stesse materne statali.
Ma possibile che di questi argomenti, e di molto altro, negli ultimi sei mesi non sia stato possibile parlare? E poi nella sezione soppressa della Agazzi è possibile apprendere che sarà allestita una sala per le attività psicomotrorie solo all'interno del Consiglio Comunale e senza che le stesse insegnanti (per non dire il sindacato) siano state coinvolte nella decisione? Sicuramente siamo in presenza di una scelta politica  ben ponderata ma per noi inaccettabile,  lo si capisce meglio alla luce della analisi del piano di fabbisogno di personale approvato da poco con Delibera di Giunta.
 
Nei nidi comunali è a rischio perfino l’attuale dotazione organica  di 53 unità, le assunzioni previste saranno per altro sufficienti a coprire non solo i 2 pensionamenti per il 2019 e  i 4 del 2020 ma ci chiediamo se sia stata presa in esame la possibilità di pensionamenti anticipati per la quota 100 o la inabilità alla mansione eventualmente causata da motivi di salute, il che determinerebbe l'immediato trasferimento ad altro ufficio del personale. In tal caso come pensiamo di sostituire il personale mancante? Con il tempo determinato?
 E poi che fine ha fatto il nuovo concorso per le scuole dell'infanzia? Forse nel dimenticatoio vista la intenzione  di statalizzare le materne comunali?

 Al 1 /01/19  avevamo nei nidi solo 50 unità ( 39 di cat.C più 11 cat.D), non ci sembra che siano necessarie successive valutazioni per capire che almeno la 53sima unità sia strettamente necessaria e  senza dimenticare poi le figure dei part time , i cosiddetti jolly, non confermati nonostante permettessero di ridurre i carichi di lavoro in un settore che presenta un rischio di stress correlato piuttosto elevato.

Ad oggi il piano di Fabbisogno di personale rappresenta la concretizzazione del progressivo ridimensionamento dei servizi educativi  comunali da noi piu' volte denunciato ma che invece la Giunta continua a negare salvo poi presentare nel consiglio comunale del 25 Giugno un ordine del giorno in cui si parla genericamente di allungare l'orario scolastico per rispondere alle esigenze delle famiglie. Con chi vorrebbero costruire questo percorso? Con le educatrici o con qualche cooperativa in appalto poi criticata da qualche consigliere?
E che dire poi delle lavoratrici negli appalti dei servizi educativi? Un anno fa avanzammo proposte per migliorare il servizio e offrire maggiori tutele a questa forza lavoro, ebbene in 12 mesi il problema è caduto nel dimenticatoio e perfino la nostra richiesta di audizione su questo argomento, nella commissione consiliare, è rimasta senza risposta
Diamo dei numeri esemplificativi relativi al Piano occupazionale: per le assunzioni nei nidi avremo 3 unità nel 2019 ( 2 pensioni + 1 inidoneità definitiva) , 4 unità nel 2020 ( 4 pensionamenti) mentre per la scuola dell'infanzia sono previsti 2 tempi determinati  (1 invalidità definitiva + 1 cessazione per dimissione) .
Noi pensiamo che il Piano di fabbisogno  approvato dalla Giunta sia inadeguato non solo per i servizi educativi ma anche per altri settori, per i tecnici e gli amministrativi , non una parola viene detta sulla assegnazione dei nuovi dipendenti al termine di concorsi e selezioni, dai dati in nostro possesso numerosi servizi continueranno ad essere in sofferenza e senza soluzioni adeguate al mantenimento dei servizi.

Spesso le nostre richieste di confronto non vengono neppure prese in considerazione e la spiegazione possibile potrebbe essere una sola:si vuole evitare il confronto con il sindacato.
L'amministrazione comunale non ha argomenti sui quali confrontarsi, mira solo a raggiungere gli obiettivi di mandato del sindaco ma cosi' facendo sarà possibile salvaguardare i servizi e il personale comunale? 

Noi siamo certi di No, per questo torniamo a chiedere un confronto reale sui servizi educativi e sull'intera macchina comunale, sugli appalti, sui servizi, farlo bene e in fretta sarebbe nell'interesse degli amministratori, del sindacato e della cittadinanza

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