Il farraginoso meccanismo dell'esame di maturità


www.resistenze.org - proletari resistenti - scuola - 25-06-19 - n. 717
di Tiziano Tussi


Esame di maturità. Nuova tipologia, ancora una volta riformata dalla precedente riforma della riforma precedente. Nella scuola superiore di secondo grado possiamo fare partire l'inizio del calvario riformatore dal 1994, ministro Francesco D'Onofrio, sempre in lotta con i congiuntivi, I° governo Berlusconi, che eliminò gli esami di riparazione di settembre, ora rimasti sotto forma di Debito scolastico, da sanare, sempre a settembre, in qualche caso a fine agosto, per i pasdaran della nuova inutile scuola a luglio!?!

L'esame attuale si configura non tanto come una destrutturazione completa della scuola pubblica italiana ma come un gigantesco luna park. Vengono in mente le luci serali delle giostre che hanno sempre affascinato i bambini quando vi si potevano recare con i loro genitori, alla sera. L'immagine scaturisce dalla presenza di buste anonime presentate al candidato al momento del colloquio: Una mia idea, ha detto l'attuale ministro della Pubblica Istruzione. Scelta della busta che il candidato dovrà addebitare alla fortuna o sfortuna. Cosa ci sarà mai stato nelle buste non scelte?

Ma intanto alcune considerazioni per i momenti che precedono l'acme pirotecnico del colloquio. Da quest'anno è stato possibile ammettere all'esame finale studenti anche in presenza di un profitto insufficiente "in una disciplina o gruppo di discipline" (cosa vorrà poi dire?), logicamente motivando ecc. ecc. Il che significa che anche a chi non ha studiato a sufficienza, a chi non si è impegnato, o a chi non ha capito, viene aperta la strada della promozione.

Chi studia una disciplina in lingua straniera - storia ad esempio - potrà essere interrogato nella stessa in lingua solo se all'esame sarà presente l'insegnante che abbia i requisiti adatti, questo percorso si chiama CLIL. Se così non sarà, si avrà un percorso di studio buttato via. Non esiste obbligatorietà di servizio.

Ma concentriamoci sul colloquio. La formazione delle buste è del tutto casuale. "La commissione propone al candidato di esaminare testi, documenti, esperienze, progetti e problemi…" Questo dice l'ordinanza ministeriale per quest'anno scolastico. Ma quante immagini, quante poesie, quante formule, non viene detto. Il caso decide sulla serietà di una dialettica serrata d'esame. Vengono in mente gli esami per il mandarinato nella Cina delle dinastie, aboliti solo nel 1905 sotto i Qing. Secoli di strutturazione dello stato di un Paese sterminato come la Cina, si sono retti su un esame "classico". Grande cultura, grande tradizione, nessuna vergogna per quelle modalità.

Venendo a casa nostra, tanto per esemplificare, Mario dal Pra, in un articolo sull'Avanti del 22 luglio 1953 si lamentava che all'esame finale ci fosse un commissario interno della classe da esaminare. Voleva l'esame più oggettivo e serio possibile. "È bene che il giovane, in quei momenti che rappresentano i punti di passaggio più delicati della sua carriera culturale, sia messo di fronte ad una prova particolare, la quale anche nelle forme esterne, lo costringa ad una messa a punto generale del lavoro compiuto e lo porti a contatto con persone poste in condizione di giudicare la sua preparazione con maggior distacco ed obiettività." Si dirà altri tempi altre sensibilità, ma si potrebbe anche ben dire, altra cultura.

Tante scuole hanno già messo assieme dei percorsi per cercare di aiutare il fanciullo alla possibilità di parlare per 10, 20 o più minuti di…tutto. Già perché la prima parte del colloquio verte su una disamina dello studente che dovrebbe mettere assieme lo scibile umano alla sua portata per dire …già per dire cosa? Fino a poche settimane prima era abituato a vedere succedersi nella sua classe l'insegante di latino, italiano, fisica ecc. ecc. Ora lui dovrebbe improvvisamente parlare come un esperto di latino, italiano, fisica ecc. ecc. Autonomamente. Oppure inventare collegamenti arditi tra parole che rimandano ad altre parole. Un po' come nella Settimana enigmistica. Lì c'è un gioco che si chiama Il bersaglio. Si parte da una parola all'esterno di un cerchio che racchiude una serie di definizioni e bisogna arrivare alla parola al centro del cerchio, attraverso anagrammi, rimandi, sinonimi, parola che è parte di proverbi ecc. ecc.

Ed ecco che questo pollo disossato dell'esame, si avvierà alla fine, attraverso griglie di valutazione assolutamente strampalate, imposte dal ministero, attraverso una riformulazione del voto finale tra il credito scolastico, che ora è salito a 40 punti su 100 e tre prove, due scritte ed il colloquio, 20 punti ognuno. Per cui è possibile essere promossi all'esame anche in presenza di insufficienze. Ognuno può sbizzarrirsi a creare gli incastri più improbabili, per giungere la minimo per la promozione che è 60. Ed infatti gli esami orali, che sono in questi giorni all'inizio dimostrano proprio quello che sto dicendo.

Le altre parti dell'orale vertono sull'alternanza scuola-lavoro, presentata con power point. E così si viene a sapere che è meglio guidare un'auto quando si è sobri - percorso educazione stradale -, quando non si è sotto effetti di droghe, pesanti o leggere - percorso antidroga, tenuto spesso da militi dell'Arma; che quando si frequentano stage in alberghi, naturalmente non pagati, occorre essere svegli e sapere un po' di inglese; che con i bambini - stage di supporto alle educatrici di nidi e scuole dell'infanzia - è utile avere pazienza; e via banalizzando.

Segue un petit morceau di informazione sulla Cittadinanza attiva e Costituzione. Il tutto da parte di un ministro in quota Lega. Che infatti è stato bacchettato dal leader del suo partito per avere scelto, nella prima prova un passaggio di un testo di Tomaso Montanari, storico dell'arte, evidentemente, per quel leader, troppo di sinistra. Del resto, sempre lo stesso uomo politico, aveva detto ad uno studente che lo aveva acclamato ad un suo comizio, adorante:" Ma che fai qui? Non sei a scuola? Fai bene." (Ascoli Piceno, 5 giugno 2019)

Ma allora perché non abolire questa parvenza di esame? Tanto per le iscrizioni alle facoltà universitarie non serve; la stragrande maggioranza delle stesse, adottano da sole test d'ingresso, con il patetico risultato di carenza di medici, sempre per esemplificare! Non aggiunge nulla, questo esame, questo tipo d'esame, alla preparazione valutata alla fine del percorso degli studi superiori. Non c'è nessuna aggiunta di profondità culturale. Vi è solo un farraginoso meccanismo, costoso, che non trova veramente alcuna necessità ad essere. Se un esame deve essere, sia serio: domande-risposte-valutazione. Altrimenti il prodotto finale sarà il disorientamento e la mortificazione del giovane che si deve invece accompagnare alla "maturità".

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