5G : la scommessa si gioca sulla Via della Seta

La tecnologia gioca un ruolo dirimente nell'economia, se l'Italia non vuole rimanere indietro e accumulare ritardi incolmabili, dovrà pur operare alcune scelte rinviate, invece, per molti anni.

Se negli anni sessanta l'Italia si specializzo' nella produzione e vendita di beni di consumo, per capirci macchine ed elettrodomestici, oggi è il settore dell'alta tecnologia quello dove investire anche in termini di ricerca.

La fuga dei cervelli all'estero è un fenomeno piu' complesso di come venga presentato, investe direttamente la ricerca, l'università, il sistema di istruzione e la stessa Pubblica amministrazione, settori nei quali gli investimenti pubblici sono stati pochi e spesso sbagliati, scarsa la formazione e contraddittori gli atti di indirizzo statali. Proprio nel momento in cui si parla di autonomia rafforzata di tre Regioni italiane, i giochi che contano avvengono a livello statale perchè il problema non puo' ridursi ad alcune aree del paese avanzate a discapito di tante altre in seria difficoltà, basterebbe pensare a come i capitalisti stanno ragionando lungo la via della Seta e a nella costruzione di moderne ed efficienti reti infrastrutturali.

Uno dei nodi salienti riguarda proprio la fibra e il nostro paese è indietro anche rispetto a nazioni europee con Pil di gran lunga inferiore, molto si gioca attorno alla velocità di trasmissione dei dati, alla capacità di far girare piu' dati e in tempi celeri, parliamo di secondi o di millesecondi, una discussione che potrà sembrare assurda a molti di noi ma assurda invece non lo è.

 La tecnologia poi riguarda ogni ambito e non solo informatico, parliamo di sanità, di turismo, viaggi, collegamenti, dello stesso  monitoraggio di fiumi, edifici, videosorveglianza, difesa, tutto quanto è interessato alla applicazione 5G

Un colossale giro di affari che poi riguarda le telefonie, la rete, il sistema complesso di trasmissione e controllo dei dati ma già oggi investe il controllo a distanza di radar, macchine, sensori, macchine di ogni genere, strumenti utili anche in agricoltura e altro ancora, per esempio la tecnologia puo' essere indispensabile anche per la sanità e gli interventi chiruurgici.

Capitalisticamente , i poteri economici e finanziari sanno bene che senza investire in questi settori i ritardi delle loro stesse imprese saranno tali da incrementare la distanza rispetto a paesi come Germania, Cina, Usa, Gb ma anche altre piccole nazioni asiatiche, vorrebbero che ad investire risorse fosse soprattutto lo Stato, per questo si va infervorando la discussione attorno alla Via della Seta. Il passaggio dalla tecnologia 4G a 5G vede gli Usa da mesi impegnati a convincere i paesi Nato e europei a bandire le aziende cinesi dalla realizzazione del 5G, adducono motivi di sicurezza nazionale per occultare invece interessi economici nevralgici per il futuro dell'economia e per la sopravvivenza dei rapporti di forza imperialistici, da qui nasce il cosiddetto scandalo attorno ad Hawey.

Paesi come Nuova Zelanda, Australia e Giappone hanno accolto la richiesta Usa, altri come la Germania da un lato ha rafforzato il sistema di controllo sulle aziende nazionali dall'altra ha aperto i mercati ai colossi cinesi , ai loro capitali e alle stesse tecnologie. Ora anche l'Italia, come tutta l'UE, è tenuta ad operare una scelta: o assecondare gli interessi Usa e le loro pretese egemoniche oppure stabilire accordi diretti con la Cina, ragionare in termini capitalistici europei per non soccombere alla Russia e agli alleati americani.

Scenari nei quali sarebbe lecito chiedersi quale sia l'opinione del mondo sindacale diviso tra chi blatera di sviluppo e di grandi opere e quanti invece assumono una posizione ambientalista senza riflettere invece sui processi tecnologici ed economici in atto.

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