Tagli o spending review tanto son la stessa cosa
Governo che va, spending review che ritorna, è ormai costante di ogni esecutivo riesumare questo sinistro concetto della revisione di spesa sovente tramutatasi in tagli alla spesa sociale o nella riduzione degli importi di alcuni appalti. La nuova spending potrebbe trovare posto già nel prossimo Documento di economia e finanza (Def) , la cui uscita è prevista entro il prossimo 10 aprile.
In Toscana ricordiamo ancora la prima volta che, anni fa, sentimmo parlare di spending review a proposito di appalti pubblici, appalti sui quali è difficile risparmiare specie se parliamo di igiene, pulizia e sicurezza negli ospedali, a meno che non si voglia ridurre il costo del lavoro e tagliare occupazione.
Revisione di spesa, taglia sprechi, tutti giri di parole per occultare un'altra realtà: mancano i soldi per far quadrare il Bilancio e l'unico modo per trovarli è saccheggiare il welfare con la scusa delle inefficienze da rimuovere, delle spese inutili che pur ci sono ma difficilmente vengono individuati. Non è facile conoscere nel dettaglio la spesa sociale ma stando alle statistiche ufficiali i vari Governi hanno già attinto a piene mani da questi capitoli di spesa, ci chiediamo allora cosa altro potranno tagliare.
Siamo inorriditi dall'idea che sia attivata una sorta di task force “taglia-sprechi” formata da tecnocrati per i quali i tagli sociali sono solo numeri, di sicuro il reddito di cittadinanza e la quota 100 prevedono spese maggiori di quelle quantificate, da qui la necessità di operare dei tagli per non subire gli strali di Bruxelles, ove il Governo Conte ha già detto e ridetto di volere ripettare i tetti di spesa. Sicuramente la Lega vuole rimettere mano alle politiche sociali e per la famiglia, la spesa è salita di un punto in percentuale, difficile intervenire dopo il family day a meno che non si vogliano effettuare tagli per le famiglie arcobaleno ma in tale caso sarebbe assai difficile evitare dei ricorsi in sede legale per discriminazioni.
Di sicuro saranno tagliati progetti sociali, intanto il Governo aveva già previsto una piccola spending che non ha dato i frutti sperati .
Quali saranno allora i tagli?
Sicuramente all'immigrazione, in piccola parte alla difesa, quasi sicuramente per gli stipendi della Pubblica amministrazione con i contratti già scaduti, sarà necessario varare una sorta di mini-manovra per raggiungere gli obiettivi della spending review già previsti nella manovra di bilancio per il 2018, poi ci sarà il capitolo previdenziale.
Fin troppi si sono lasciati abbindolare dalla quota 100, l'obiettivo del Governo è rimettere mano al sistema previdenziale e farlo riducendo assegni e importi di molti, se è vero che il 44% delle spese finali dello Stato è destinato alla “Previdenza, assistenza e altre politiche di sostegno” e alla voce “salute e istruzione”.
Intanto è bene capire che la spending review non è mai scomparsa, ha continuato ad operare nell'ombra tagliando la spesa socialee nell'ombra continuerà ad agire con la scusa di tagliare le spese inutili e gli sprechi. Peccato che proprio sulla definizione di sprechi e spese inutili non esista accordo, anzi per il Governo i tagli vanno fatti al sociale e all'immigrazione, loro si' che hanno le idee chiare
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