Un'altra sentenza contro i lavoratori

La Cassazione colpisce ancora, l'ennesima sentenza contro i diritti dei lavoratori è stata depositata il 18 febbraio scorso , sentenza che giudica legittimo il licenziamento di un lavoratore per avere soppresso la sua posizione e nonostante che la stessa sia stata ripristinata pochi mesi dopo. Una sentenza che fa discutere perchè negli anni un licenziamento per la soppressione nella pianta aziendale di un determinato lavoro era considerato possibile ammesso che l'azienda non tornasse indietro nella sua decisione magari ripristinandola pochi mesi dopo.

Per essere piu' chiari puo' capitare che a un lavoratore addetto a certe mansioni sia recapitata la lettera di licenziamento, il lavoratore a distanza di settimane o mese scopre che il suo posto di lavoro con relativi compiti è stato ripristinato assumendo un nuovo dipendente a costi decisamente piu'bassi.

La Cassazione oggi ammette che questo abuso\sopruso aziendale è del tutto legittimo, i padroni possono quindi abrogare una posizione lavorativa adducendo motivazioni oggettive salvo poi rimangiarsi la parola.

In questo modo sarà possibile addurre motivazioni oggettive e rimangiarsele nell'arco di pochissimi mesi, sopprimere un posto e poco dopo ripristinarlo a costi decisamente piu' bassi. La giustificazione addotta dalla Corte è che nel frattempo l'azienda ha dato vita, nel frattempo, a un processo riorganizzativo in base al quale giustificare il ripristino della funzione aziendale poco prima soppressa.

In questo modo l'oggettività diventa arbitrio e l'azienda puo' senza alcuna difficoltà superare ogni obbligo di presentare degli oneri probatori a giustificare la sua condotta.

Poco importa il periodo di tempo intercorso tra il licenziamento e il ripristino, resta il fatto che sarà piu' facile licenziare i lavoratori con tanto di Sentenza che fa Giurisprudenza e indurrà gli avvocati difensori alla rinuncia di una causa contro un licenziamento che da illegittimo si trasforma in legittimo.

Non sono certo 6\8 mesi un periodo di tempo congruo, non puo' essere la riorganizzazione aziendale la motivazione addotta per ripristinare una postazione lavorativa impropriamente soppressa, un licenziamento puo' quindi avvenire per giustificato motivo oggettivo quando il padrone dichiara l'avvenuto mutamento dell'assetto organizzativo attraverso la soppressione di una postazione di lavoro. Poi , trascorsi pochi mesi, quel posto potrà essere ripristinato con contratto sfavorevole in nome della riorganizzazione aziendale.

Diritto allora o libero arbitrio padronale? La risposta è scontata

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