Infanzia negata..per gli ultimi

Infanzia a rischio? Dopo lo sgombero delle case occupate a Roma è perfino intervenuto il Garante della infanzia per chiedere interventi a sostegno dei minori. Perchè subire, con l'intervento di Ps e Cc, uno sfratto, perdere casa, spesso essere costretti a separarsi dai familiari, toccare con mano l'umiliazione dei genitori, la perdita di identità e dei punti di riferimento, rappresenta un trauma.

Molti dei bambini e delle bambine che vivono nelle case occupate si trovano in condizioni di estremo disagio, quella occupazione è stata essenziale per trovare equilibri e serenità, riunire la famiglia sotto uno stesso tetto ma al contempo non è sufficiente ad evitare discriminazioni sociali . Il lavoro della scuola è determinante per la integrazione ma anche per la convivenza civile nonostante le strutture scolastiche siano sempre piu' degradate, private di fondi e laboratori, di personale di sostegno per gli alunni alle prese con bisogni educativi speciali

I bambini e le bambine, a dirlo sono le maestre, sfrattati non hanno perso solo casa ma saranno allontanati dalla scuola dove avevano iniziato un percorso di studio e di integrazione, saranno  costretti a lunghi ed estenuanti viaggi. Ma questi bambini debbono pagare la miseria dei loro familiari, le umiliazioni dei grandi sono destinate anche ai piu' piccoli, i diritti dell'infanzia rimangono indelebili sui libri di pedagogia o tra i principi astratti ma non trovano spazio alcuno nella vita di tutti i giorni, nelle pratiche amministrative degli enti locali, sicuramente sono oscurate dalle direttive Salvini per le quali censire gli spazi occupati, per poi liberarli con la forza pubblica nell'arco di pochi mesi, è una necessità improrogabile. Ma poi quei locali liberati saranno destinati all'abbandono o alla speculazione e l'umanità che li popolava destinata all'oblio. Oblio appunto, proprio come i diritti dell'infanzia.

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