Piscina Comunale: la clasuola che non c'è

Le dichiarazioni e il "criterio liberale"  che guida l'azione dell'assessore Latrofa, al di là della propaganda, deviano l'attenzione da un fatto ineludibile: il Comune avrebbe potuto tutelare il personale già impiegato nell'attuale piscina comunale,  ma invece  ha scelto deliberatamente di non farlo. Da qui l'assenza della clausola sociale nel bando pubblicato, clausola che avrebbe consentito la conservazione del posto anche con il nuovo soggetto che si aggiudicherà la gestione della struttura e delle attività.
L'attuale gestione della piscina è garantita da diversi operatori, tutti o quasi part time, manodopera già formata e specializzata. Cosa impedisce, quindi, all'amministrazione di garantire i lavoratori attualmente impiegati nella gestione?  Perché lo strombazzato nuovo corso della gestione degli impianti sportivi deve essere a discapito dei lavoratori?  
Ancora il nuovo corso devia l'attenzione da un altro aspetto ineludibile, questo a discapito non solo dei lavoratori, ma anche degli stessi utenti. Infatti, anche in questo caso deliberatamente, il Comune di Pisa, consapevole dello stato di vetustà dell'immobile e della non rispondenza degli impianti alle normative vigenti, pretende che i concorrenti accettino "lo stato di fatto in cui si trova il bene immobile oggetto del ....bando, sollevando il Comune di Pisa da ogni responsabilità al riguardo".

Tradotto: il nuovo gestore dovrà far lavorare i suoi dipendenti e gestire i corsi in una struttura che presenta pericoli conclamati, scaricando la responsabilità sullo stesso. 
Rappresenta quindi un fatto grave il mancato inserimento della clausola sociale, un precedente pericoloso che si ripercuoterà negativamente solo sui lavoratori e sulle lavoratrici

Sindacato Generale di Base Pisa

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