Lettera aperta di uno studente contro la militarizzazione delle scuole

 Mi chiamo Franco...., il prossimo anno sosterrò gli esami di maturità al Liceo scientifico .....di.... e volevo esprimere il mio personale disappunto verso le crescenti iniziative scolastiche alla presenza delle Forze Armate

 



Faccio presente di non essere antimilitarista avendo un nonno ufficiale dell'esercito, ora in pensione, e un padre obiettore di coscienza a metà degli anni ottanta.
 
In casa abbiamo sempre discusso, anche animatamente , sul ruolo delle Forze armate e non mi sento ostile verso i militari riconoscendo loro indubbi meriti in tempo di pace quando sono andati a soccorrere le popolazioni vittime di terremoti e alluvioni.

Ma negli ultimi due anni è cresciuto il disagio verso un ruolo invasivo delle Forze armate, le lezioni a scuola , le visite in caserma e altre manifestazioni che non credo attinenti alle attività educative e scolastiche.
 
Non ho una idea definita sulla guerra in Ucraina se non un sentimento di avversione verso la guerra in generale ma ritengo che la presenza diffusa di militari nelle scuole stia alimentando una cultura e un clima favorevole alla idea in generale della guerra e al diffondersi di alcune pratiche discutibili e in aperto contrasto anche con i dettami Costituzionali e il ripudio della guerra stessa.
 
Il prossimo anno, visto che sono maggiorenne, non intendo partecipare ad attività scolastiche dentro e fuori la scuola alla presenza  delle Forze di Polizia e delle Forze Armate eccetto lezioni che riguardino il codice stradale, il rispetto della privacy e contro la pirateria informatica, lo metterò nero su bianco scrivendo al Consiglio di Istituto il primo giorno del rientro a scuola.
 
Nel mio piccolo ho deciso di non partecipare a eventi ed attività che finiscono con il favorire iniziative militariste o servono a incentivare la presenza di miei coetanei come volontari nelle forze armate e di polizia visto che il reclutamento resta tra gli obiettivi di queste presenze nelle scuole di ogni ordine e grado.

 Mi auguro di essere supportato dai compagni di classe e dai docenti ai quali rivolgo l'invito a prendere posizione rifiutandosi di partecipare a lezioni ed eventi nelle caserme. Se serve una azione individuale ben venga nel rifiuto della guerra e della militarizzazione costruendo nelle classi un clima di pace e delle pratiche conseguenti.
 
So, con questa lettera,  di operare una scelta analoga a quella di mio padre che opto' , appena uscito dalle superiori, per l'obiezione di coscienza con un atto individuale di forte rottura con l'educazione paterna, ricordo ancora i racconti di mio nonno sui militari che avevano scelto la Resistenza al fascismo e ne vado fiero ma sono cambiati i tempi e alcuni amici oggi militari di professione palesano idee lontane anni luce dalle mie pur avendo condiviso insieme nel passato momenti e passioni comuni.
 
In futuro penso di andare ad ingegneria e so fin da ora di dovermi scontrare con i vari partenariati tra università e strutture militari o aziende coinvolte nella produzione di materiali bellici. Non servono atti di eroismi ma gesti semplici e un po' di sana coerenza se vogliamo costruire una società nella quale coesistano popoli ed idee diverse
 
In fede
Franco....

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