Ue-Mercosur: un fragile accordo neocoloniale
L'Accordo di associazione strategica tra Mercosur e Unione europea frutto di una cultura neocoloniale, estrattivista e sviluppista. La resistenza ancora una volta parte dal basso.
Nella seconda metà di giugno un tema tanto importante quanto complesso è
tornato al centro dell'agenda Sud America-Europa. Lula era in Francia e l'Accordo di
associazione strategica tra il Mercosur e l'Unione europea faceva parte della
bagarre tra i futuri "partner". D'altra parte, il 2 luglio, la
Dichiarazione finale della XXVI Riunione del Forum di San Paolo, che riunisce
le forze progressiste e di sinistra del continente, ha denunciato gli accordi
di libero scambio.
Il
Mercosur riunisce Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay come Stati membri. Il
Venezuela è stato sospeso, la Bolivia ha avviato il processo di adesione e
altri sei Paesi del subcontinente sono Stati associati (carta 1).
Durante la sua visita a Parigi per partecipare
al vertice per un Nuovo Patto Finanziario Globale, il presidente brasiliano
Luis Inacio Lula da Silva ha aggiornato la sua critica alle nuove
condizionalità poste dall'Unione europea (rispetto al testo dell'accordo sottoscritto
nel 2019.ndt), definendole come "minacce". Nello stesso tempo, ha
lanciato un appello per un profondo cambiamento delle istituzioni finanziarie
internazionali di Bretton Woods, create dopo la Seconda Guerra mondiale che non
"funzionano più". Ha citato
come esempio di questo malfunzionamento il prestito del Fondo monetario
internazionale (di 44 miliardi di $.
ndt) dell'Argentina,
concordato durante il governo dell'ex presidente Mauricio Macri.
Rafforzando
questa visione continentale, il documento finale del recente incontro del Foro
di San Paolo, svoltosi a Brasilia dal 29 giugno al 2 luglio, denuncia "gli accordi di libero scambio e
l'architettura giuridica da essi creatache conferiscono più potere alle
transnazionali a discapito della nostra sovranità (quella latinoamericana.
ndt)". Lo stesso documento "mette
in evidenza l'atteggiamento del presidente Lula di rifiuto delle sanzioni
ambientali e degli altri meccanismi protezionistici che compaiono nel dibattito
sull'Accoprdo Mercosur-Unione europea".
Minacce
Durante la sua visita in Francia, il presidente
sudamericano ha dichiarato davanti al collega francese Emmanuel Macron e al
tedesco Olaf Schölz che "gli accordi
commerciali devono essere più equi". Ha espresso il suo interesse a
raggiungere un trattato con l'Unione europea, ma ha dichiarato che per il
momento non è stato possibile. La
lettera aggiuntiva che l'Ue ha inviato ai presidenti del Mercosur "non consente di raggiungere un accordo",
facendo riferimento a un allegato che, tra gli altri impegni, prevede sanzioni in caso di mancato rispetto
di nuovi obiettivi ambientali.
Lula ha
affermato che non è immaginabile che si promuova un accordo strategico e che ci
sia una successiva lettera che rappresenta una minaccia per una parte dei soci
firmatari. Il presidente brasiliano aveva già respinto queste nuove richieste
durante la visita a Brasilia nella seconda settimana di giugno di Ursula von
der Leyen, presidente della Commissione europea, quando iniziò il tour
dell'America Latina partendo proprio dal Brasile.
Carta
1: Mercosur stati membri in blu, associati esterni in azzurro e sospesi in
rosso
Dopo 20 anni, i negoziati tra Mercosur e
Ue si sono conclusi nel giugno 2019, ma il trattato non è stato ratificato dai
parlamenti dei Paesi (europei. ndt) sottoscrittori, requisito condizionale per
la sua applicazione. Si tratta del patto commerciale più importante per l'Unione
Europea, poiché implica l'integrazione di un mercato di 800 milioni di
abitanti, rappresenta quasi un quarto del PIL mondiale e con oltre 100.000
milioni di dollari di scambi bilaterali di beni e servizi.
Nel
marzo di quest'anno l'Ue ha presentato al Mercosur nuove condizioni
dell'accordo che sono state respinte da Lula, mentre i Paesi sudamericani si
sono opposti a possibili sanzioni in caso di mancato rispetto, ad esempio degli
obiettivi ambientali fissati da Bruxelles per il commercio bilaterale.
L'opposizione dei Paesi del Mercosur riguarda le norme stabilite unilateralmente
nel Patto verde europeo, approvato nel 2020. Tra queste, quella che vieta
l'acquisto di prodotti che provengono da zone deforestate che colpirebbero
molte delle esportazioni dei Paesi sudamericani.
Gridano il loro malcontento
I negoziati per un accordo di liberalizzazione
del commercio "obsoleto,
neocoloniale e squilibrato" devono finire, hanno affermato i quattro
attori della società civile brasiliana e francese in una dichiarazione
congiunta resa pubblica poche ore prima che Lula affrontasse la sua agenda ufficiale in
Francia.
In un momento in cui la Commissione europea
(CE) sta impiegando grandi energie per raggiungere l'accordo il prima
possibile, il collettivo nazionale Stop Mercosur, il Fronte brasiliano contro
l'accordo Ue-Mercosur, la coalizione francese "Solidarité Brésil" e
la Rete brasiliana per l'integrazione dei popoli (REBRIP), ha chiesto alla CE
di porre fine alle pressioni e alle minacce che sta esercitando contro i paesi
del Mercosur.
Le quattro piattaforme hanno così espresso la
posizione precedentemente assunta da 170 organizzazioni sociali, ONG, sindacati
e federazioni contadine di circa 30 Paesi Latinoamericani ed Europei, che già a
maggio avevano definito un quadro critico per questo accordo commerciale suggerendo
diverse alternative e proposte concrete. Le 170 organizzazioni hanno espresso
la loro posizione: "Solidarietà,
uguaglianza, cooperazione e commercio sostenibile: un'alternativa all'accordo di
libero commercio Ue-Mercosur". Tra i firmatari Via campesina, Greenpeace
e friends of the earth, Cadtm e Attac dalla Francia, la CGT, le commissioni
operaie e la Confederazione Intersindacale di Spagna, Kobra e l'Ufficio
ecumenico per la pace e la giustizia, il Movimento dei Lavoratori Senza Terra
(MST) e l'articolazione Terra e Fuoco del Brasile, Sinistra Italiana e TNI dei
Paesi Bassi, solo per citarne alcune.
Le quattro piattaforme brasiliane e francesi
-che riprendono il documento dei 170 firmatari- avvertono che l'attuale
contenuto dell'Accordo Ue-Mercosur, se ratificato, aggraverebbe "le esistenti asimmetrie economiche e
socio-ambientali fra i due blocchi. E,
inoltre accentuerebbe la primaria specializzazione dell'economia dei Paesi del
Mercosur a scapito della diversificazione economica".
Secondo la percezione della quattro
piattaforme, i settori industriali, l'agricoltura familiare contadina, le
piccole e medie imprese dei Paesi del Mercosur -in particolare per l'apertura
dei mercati degli appalti pubblici- e le classai sociali medie e svantaggiate dei
Paesi sudamericani "non hanno nulla
da guadagnare da un accordo così squilibrato".
L'accordo,
sostengono, andrà a beneficio dei produttori ed esportatori di materie prime
agricole, minerarie ed energetiche, delle multinazionali farmaceutiche,
agrochimiche e automobilistiche europee, nonché di coloro che sono interessati
agli appalti pubblici e alla privatizzazione dei servizi al costo della
violazione dei diritti umani, dei terribili impatti socio-ecologici sulle
popolazioni indigene, sulle popolazioni locali, sulla terra, sulle foreste,
sugli ecosistemi e sulla biodiversità.
Penalizzata anche l'Europa "di sotto"
Per quanto riguarda l'impatto sull'Europa, un
tale trattato comporterà un aumento delle quote di importazione della carne con
dazi doganali ridotti, il che implicherà "che gli agricoltori europei dovranno affrontare una maggiore
concorrenza, che abbasserà i prezzi e, quindi, intensificherà il sistema
agricolo europeo più concentrato". E, sottolineano, anche nel Vecchio
Continente i principali beneficiari saranno le multinazionali europee che
cercheranno di aggiudicarsi nuovi appalti pubblici e/o esportare pesticidi oggi
vietati in Europa e auto con tecnologia e tipologia di combustione già
superate.
Le quattro piattaforme completano il quadro desolante
che immaginano se l'accordo Ue-Mercosur fosse definitivamente accettato: “L'impunità per le violazioni dei diritti
umani e dei popoli perpetrate dalle grandi imprese transnazionali sarà solo
rafforzata. Nonostante l'accordo preveda la soppressione di oltre il 90% dei
dazi doganali sugli scambi tra le due zone, sono le aziende del settore
automobilistico, chimico e farmaceutico europeo e del settore agro-export dei
Paesi del Mercosur, basato sulle
monocolture, quelle che ne trarranno i maggiori benefici”.
Sostengono
inoltre che se questo trattato sarà firmato, le asimmetrie economiche tra l'Ue
e i Paesi del Mercosur si approfondiranno, secondo un modello neocoloniale di
accaparramento delle risorse a scapito della diversità, autonomia e resilienza
delle economie locali e regionali, e di l'integrazione tra i popoli. E
argomentano: “Laddove le regole
commerciali dovrebbero essere riviste e limitate in nome degli imperativi del
XXI secolo, questo progetto di accordo promuove rigorosamente la logica
opposta: le politiche climatiche, ad esempio, sono accettate a condizione che non
contravvengano alle regole tese a aumentare il commercio internazionale di beni
e servizi".
Concludendo
l'analisi, Stop Mercosur, il Fronte Brasiliano contro l'Accordo, la coalizione
francese "Solidarité Brésil" e la Rete brasiliana per l'integrazione
dei popoli (RBRIP) ribadiscono che non deve essere così, perché "da entrambe le parti dell'Atlantico,
avevamo molto di più da offrire in termini di cooperazione internazionale e
solidarietà rispetto a un accordo commerciale neoliberista ". I
firmatari condividono "la necessità
di rafforzare i legami tra i Paesi dell'Unione Europea e quelli del Mercosur, e
più in generale tra i popoli dell'Europa e dell'America Latina. Ma questo non
può essere costruito solo attorno al commercio di beni e servizi che vengono
trasportati attraverso l'Atlantico". E concludono: “Al contrario, chiediamo ai nostri governi di
impegnarsi e riorientare le loro relazioni geopolitiche e commerciali sulla
base di nuovi principi, come quelli recentemente proposti da 170 organizzazioni
sociali per garantire invece una vita buona a tutti di assicurare benefici a
pochi».
Le
carte sono sul tavolo. Ora tocca ai governanti di entrambe le sponde
dell'Atlantico giocare. Partita delicata davanti ad un pubblico che non accetta
imbrogli ed è consapevole che la propria sopravvivenza dipenderà, in larga
misura dal risultato.
Sergio
Ferrari
Traduzione
Andrea Vento - Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati
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