Ministro Bongiorno: da avvocato dei potenti alla ennesima crociata contro i\le dipendenti della Pubblica amministrazione

Ministro Bongiorno: da avvocato dei potenti alla ennesima crociata contro i\le dipendenti della Pubblica amministrazione
 
In una lunga intervista al Corriere della Sera (https://www.corriere.it/economia/18_giugno_23/bongiorno-impronte-digitali-ministro-pubblica-amministrazione-c0a74cb0-771b-11e8-b055-7e55445aba73.shtml) , la neo ministra Bongiorno ha rilanciato la campagna contro i cosiddetti furbetti del cartellino. Argomenti già noti, un leit motive già caro al ministro Brunetta.

Andiamo ad analizzare quanto detto dalla Bongiorno, certi che questa prima uscita del ministro con delega alla Pubblica amministrazione dimentichi i veri problemi, primo tra tutti il ricambio generazionale di una forza lavoro che risulta la piu' vecchia, e la meno pagata eccezion fatta per i dirigenti, d'Europa.

Ricambio generazionale, riscrittura dei profili professionali, assunzioni fuori da ogni vincolo (rispettato dal Pd e dall'attuale governo), investimenti per rilanciare i servizi pubblici, ma di tutto cio' non c'è ombra nelle dichiarazioni della Bongiorno.

Allora nulla di nuovo all'orizzonte ma soffermiamoci sui contenuti
  • Riforma Madia: nessuna fretta a cambiarla, anzi ci pare evidente che i vari governi succedutisi abbiano solo continuato nell'opera intrapresa dai loro precedessori, il Pd non ha modificato la Brunetta (e in qualche misura anche il contratto siglato da cgil cisl uil riprende la filosofia delle fasce alle quali destinare arbitrariamente maggiori quote di salario accessorio che dovrebbe spettare a tutti\e), sicuramente Lega e 5 Stelle non cambieranno i decreti Madia. Segno che tutto l'arco parlamentare ha la medesima idea sui servizi pubblici e su come gestirne il personale
  • Le ispezioni a sorpresa di fantomatici ispettori.... I furbetti della timbratura non ci piacciono ma in numerosi Enti i dirigenti hanno rinunciato ad esecitare controlli e prevenzioni, sembra quasi che l'interesse generale sia non intervenire in tempo lasciando che continui la campagna denigratoria contro il pubblico per favorire esternalizzazioni dei servizi e privatizzazioni.
  • i rilevatori biometrici (cartellino con impronte digitali) sono parte integrante di una filosofia piu' generale: telecamere negli ospedali, nelle residenze per gli anziani, negli asili nido e nelle scuole, e ora un badge impossibile da utilizzare se non dal lavoratore , o lavoratrice, assegnatario. Il Grande fratello che domina e controlla le nostre vite deve essere rafforzato, la lotta all'assenteismo è solo la scusa per costruire un sistema asfissiante di controllo sociale. Le telecamere poi non vengono mai utilizzate per documentare, e combattere, l'assenza di personale nelle corsie, di investimenti strutturali per resitituire dignità agli ospedali, alle scuole e agli uffici pubblici
  • Guerra ai raccomandati? Servirebbe solo cancellare i rapporti fiduciari nella Pa, le chiamate dirette ma anche Lega e destre avranno i loro uomini, o donne, da piazzare. Lo sapete quanti soldi potremmo risparmiare e reinvestire nei concorsi? L'obiettivo è altro: legare il salario alla performance, tagliare sempre piu' salario che ai lavoratori spetterebbe loro per diritto e le Rsu chiamate a svolgere un ruolo di mediazione e aggiustamento di politiche da avversare senza tregua
  • Troppe regole? Sicuramente si ma la semplificazione potrebbe andare verso appalti al ribasso, abbattimento delle normative anticorruzione, riduzione degli obblighi in materia di salute e sicurezza
  • Infiltrare agenti sotto copertura? Ci pare evidente che all'orizzonte esista un controllo di massa con a scusa di combattere furbetti e in nome di una legalità a senso unico
Nei prossimi mesi sperimenteremo concretamente le conseguenze di questa politica securitaria, i risultati non saranno quelli di migliorare e potenziare i servizi pubblici, gli organici e restituirli a quella dignità che anni di austerità hanno distrutto.

Ci chiediamo la ragione del silenzio da parte dei sindacati cosiddetti rappresentativi, del resto anche con Brunetta fecero ben poco a tutela dei servizi e dei lavoratori pubblici, tante parole ma ben pochi fatti

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