LULA VIVRE...
opo
la nascita del Comitato Italiano, in stretto collegamento con i
Comitati sorti in Europa e in tutto il mondo (Parigi, Madrid, Berlino,
Bruxelles, Buenos Aires, solo per citarne alcuni), anche a Milano nasce
il Comitato Lula Livre, con l’intento di dare continuità, anche su questo territorio alla mobilitazione per la difesa della democrazia in Brasile.
In
Brasile la destra e le oligarchie stanno operando per riprendere il
controllo politico ed economico del paese: prima hanno trovato il modo
di ribaltare i risultati delle urne con la rimozione della Presidente
Dilma Roussef, poi hanno incarcerato Lula, incuranti dei principi
basilari della presunzione d'innocenza e di un corretto procedimento le
gale.
Quello che sta accadendo in Brasile, oltre
ad essere un attacco diretto alla democrazia e ai diritti umani, è
parte di un disegno politico più ampio, in cui sono coinvolti anche
interessi internazionali, di sovvertire i governi democratici e
progressisti del continente Latino Americano.
Non
si tratta “solo” di esprimere solidarietà e sostegno a Lula,
chiedendone la liberazione immediata dandogli modo di partecipare alle
prossime elezioni presidenziali, ma di promuovere un lavoro di
informazione su ciò che sta avvenendo da quattro anni in Brasile: un
colpo di stato mascherato.
Per questo abbiamo deciso di costituire il Comitato Lula Livre
di Milano e invitiamo le forze sociali, sindacali e politiche dell’area
metropolitana di Milano, le associazioni e tutti coloro che hanno a
cuore la democrazia a sottoscrivere l’appello e ad impegnarsi per dare
vita a iniziative e azioni in linea con le proposte emerse dal Comitato
Italiano Lula Livre (https://www.facebook.com/ComitatoItalianoLulaLivre/).
Ecco
il testo dell’appello che è già stato sottoscritto da personalità e
rappresentanti del mondo sindacale, politico e associativo:
GARANTIRE ELEZIONI LIBERE E GIUSTE IN BRASILE,
NON IMPEDIRE LA CANDIDATURA DELL’EX PRESIDENTE LULA
Da
ormai oltre quattro anni in Brasile è in corso un'iniziativa
giudiziaria che ha coinvolto l'ex Presidente Lula e che rischia oggi di
precipitare la democrazia brasiliana in una crisi grave e preoccupante.
Riteniamo
che la lotta alla corruzione sia necessaria per garantire ai cittadini
un funzionamento trasparente ed efficace del sistema istituzionale e
riteniamo che anche in Brasile, come in tutti i paesi democratici, per
combattere efficacemente fenomeni di malcostume e impropri rapporti tra
economia e politica, siano necessarie riforme politiche profonde. Ciò
tanto più in un momento in cui il populismo e la demagogia investono con
forza - anche se in forme diverse - praticamente tutte le democrazie
avanzate.
Tuttavia,
in nome della lotta alla corruzione non si può rischiare di mettere in
crisi uno dei principi irrinunciabili della democrazia che risiede nella
necessità di mantenere una distinzione ed un chiaro equilibrio tra i
poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.
Dopo
anni di indagini e di azioni giudiziarie, in cui molti osservatori e
giuristi internazionali hanno riscontrato anche elementi di persecuzione
personale, infatti, non sono emerse a
carico
del Presidente Lula prove tali da dimostrare che egli si sia
appropriato di risorse pubbliche o abbia ricattato imprese per ottenere
benefici personali.
Nonostante
ciò, in virtù di una sentenza - discutibile e discussa anche da molti
giuristi brasiliani in quanto contraddice una delle norme della
Costituzione di quel Paese - che prevede la possibilità di arresto prima
dell'ultimo grado di giudizio, il Presidente Lula rischia nei prossimi
giorni di essere condotto in carcere.
Tutto
questo mentre è in corso la campagna elettorale verso le Presidenziali
del prossimo ottobre alla quale il Presidente Lula partecipa e, stando
ai sondaggi, con notevoli possibilità di successo. Giova d'altra parte
ricordare come il contesto politico brasiliano sia stato in questi anni
bruscamente scosso da un procedimento di impeachment nei confronti della
Presidente Dilma Rousseff che ha portato - senza nuove elezioni - ad un
vero e proprio ribaltamento politico essendo il governo in carica del
Presidente Temer - già vicepresidente di Dilma - un esecutivo
conservatore e di destra.
Siamo
persone che a vario titolo hanno conosciuto l'esperienza del Governo
Lula e abbiamo potuto apprezzare i cambiamenti impressi in quegli anni,
soprattutto sul piano sociale. Per convinzioni ideali e politiche siamo
vicini al popolo brasiliano e a tutte le forze che in quel Paese si
battono per la giustizia sociale, contro la povertà, per lo sviluppo
sostenibile e il progresso anche delle aree e dei ceti più deboli.
Per tutte queste ragioni vogliamo oggi esprimere una grande preoccupazione ed un vero e proprio allarme per il rischio che la competizione elettorale democratica in un grande Paese come il Brasile venga distorta e avvelenata da azioni giudiziarie che potrebbero impedire impropriamente ad uno dei protagonisti di prendervi parte liberamente.
Per tutte queste ragioni vogliamo oggi esprimere una grande preoccupazione ed un vero e proprio allarme per il rischio che la competizione elettorale democratica in un grande Paese come il Brasile venga distorta e avvelenata da azioni giudiziarie che potrebbero impedire impropriamente ad uno dei protagonisti di prendervi parte liberamente.
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