I delegati sindacali non si toccano. Solidarietà a Massimo Cappellini



La Piaggio ci riprova e ancora una volta tenta di colpire Massimo Cappellini. Tutto scaturisce dalla discussione avvenuta tra il delegato Rsu della minoranza Fiom con il responsabile della 2R in materia di permessi, permessi che la Piaggio ormai autorizza con il contagocce soprattutto nei mesi di massima produzione, quei mesi nei quali i ritmi di lavoro diventano insopportabili in virtu' dei pochi operai rimasti e delle temperature insopportabili.

Chiunque sia stato in fabbrica sa bene che usufruire di  alcuni permessi (previsti per altro dal contratto) consente il recupero psico fisico indispensabile per gli operai soprattutto nei periodi di intensa produzione, l'errore sta proprio nel non far valere questi diritti o peggio ancora tacere rinunciando a tutelare i lavoratori.

Che poi una semplice discussione tra un sindacalista e il responsabile di un'officina venga utilizzata  per aprire l'ennesimo procedimento disciplinare a carico di Massimo  ci sembra l'ennesima dimostrazione di quanto abbiamo piu' volte detto e scritto ossia che l'arrendevolezza del sindacato, la subalternità ai dettami padronali porta i delegati piu' coraggiosi e coerenti all'isolamento e a subire continue repressioni nel silenzio assenso dei vertici sindacali e spesso dei loro stessi colleghi in rsu.

Alla Piaggio, come in tante altre fabbriche, molti sono i delegati silenti anche per le direttive di sindacati provinciali ormai interessati per lo piu' alla previdenza e alla sanità integrativa, delegati che cosi' operando vengono meno al compito di tutelare gli interessi dei lavoratori.

 E cosi', quei pochi delegati disposti a tutelare la forza lavoro vengono colpiti. E' il caso di Massimo Cappellini a cui va la nostra solidarietà

delegati\e del sindacato generale di base pisa

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