(Piccolo) Elogio del politico
Riceviamo e pubblichiamo una analisi di Tiziano Tussi sulla fase politica che sta vivendo il paese.
In
questi giorni di metà settembre di surprise (sorprese), suffering
(sofferenza), misundestanding (incomprensioni-non capisco), occorre
invece rilevare più realisticamente la superiore capacità del
politico: parlo di Matteo Renzi. Le sue ultime mosse: governo con chi
lo aveva sempre svillaneggiato; pressioni a largo raggio per fare
capire che era l’unica cosa da fare per poter mettere all’angolo
Salvini e Meloni, Berlusconi già c’è, nell’angolo; avere
portato a buon fine un governo che neppure il più retorico dei
nostri politici vedeva, senza nulla chiedere per sé stesso; avere
effettuato, subito dopo la definizione perfetta dello stesso, la
nomina dei sottosegretari e vice ministri, una scissione che era
nell’aria da tempo, ma sempre rimandata, tali mosse fanno di lui
l’unico politico machiavellico presente sullo scenario nazionale.
Gli altri sono ben poca cosa. O appaiono dei buoni padri o nonni di
famiglia o appaiono spenti e ripetitivi come una lavatrice che sta
strizzando. Solo Renzi è riuscito a smuovere un panorama politico
veramente paludoso e noioso dove tutto si ripete. In fondo egli si
configura come lo specchio di un’Italia che inventa situazioni,
brillante, pirotecnica, di facciata. Non importa poi come andranno le
cose, tanto vi potranno essere altre invenzioni ma in qualche modo ci
si muove. Non si può certo dire lo stesso delle litanie chiesastiche
e medievali di Salvini che ha un solo mantra come gli Hare Krishna da
ripetere sempre – negher clandestino, a cà tua – oppure la
Meloni che inneggia, da non sposata alla famiglia (?) o l’ingessato
Tajani, alter ego di Berlusconi, senza più potere alcuno in campo
internazionale appare sempre più come un controfagotto ingolfato.
Zingaretti abbiamo già detto, lo zio bonaccione; ce ne sono altri?
Pare di no. E perciò Renzi è veramente l’unico politico in quel
mondo. Elogio a lui ed alle sue capacità. Logicamente non andrà
molto lontano, sul terreno sociale, al di là di ogni possibile,
futura invenzione. Ma su quello politico è avanti di chilometri
dagli altri. Una pozione di centro centro, quale la sua, poco si
addice a risoluzioni popolari e, osiamo, proletarie, della situazione
italiana. I problemi di fondo della nostra società sono veramente
troppi che se non presi per le corna uccidono chiunque, ma per il
teatrino della politica un Renzi basta ed avanza. Gli altri seguono.
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